27 marzo 1904 – Nasce Danilo Innocenti

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Sesto giorno per giorno la rubrica curata da Daniele Niccoli, autore dei libri Sesto una bella storia e Sesto Fiorentino – I giorni della nostra storia

Fatti e date che caratterizzano la storia e la cronaca della città di Sesto con la speranza che ci possano aiutare a conoscere la nostra semenza e a intuire il nostro futuro.

La casa sul confine dei ricordi,
la stessa sempre, come tu la sai
e tu ricerchi là le tue radici
se vuoi capire l’anima che hai (Francesco Guccini)

Sesto giorno per giorno

27 marzo 1904 – Nasce Danilo Innocenti

Nei primi anni del XX secolo a Sesto Fiorentino esistevano due società di Atletica: Tenax e Libertas. Si trattava di piccole realtà che riuscivano a organizzare corse podistiche o gare di lanci e salti all’interno di qualche villa sestese.

Una delle manifestazioni più riuscite fu quella allestita all’interno della villa Giorgi (attuale cinema Grotta) nel 1926. Riscosse una notevole successo di pubblico grazie alla prestazione di un campione di casa: Danilo Innocenti detto Piccio. Nato a Sesto nel 1904, Danilo, a cavallo fra gli anni ’20 e gli anni ’30 fu un grande interprete della specialità del salto con l’asta che, all’epoca, si effettuava con una pesante e rigida canna di bambù.

Sesto era sprovvisto di campi di allenamento e Danilo era costretto a esercitarsi su una pedana improvvisata all’interno del giardino della parrocchia di San Martino. Nonostante queste difficoltà oggettive, nel 1927 Piccio si aggiudicò il titolo di campione d’Italia a Bologna con la misura 3,63 che gli valse anche il record italiano. Le qualità di Danilo non passarono inosservate e così nel 1928 iniziò a gareggiare per la società Giglio Rosso di Firenze. La nuova realtà permise al campione sestese di allenarsi in maniera più appropriata prima nell’impianto del Velodromo delle Cascine e poi sullo storico campo degli Assi sul viale Michelangelo. Danilo fu il grande dominatore della disciplina per un lungo periodo. In undici anni vinse per dieci volte il titolo nazionale battendo il record italiano per ben otto volte. Straordinaria fu la sua esibizione alle Olimpiadi di Berlino: si piazzò sesto saltando, primo italiano di sempre, quattro metri.

Durante la carriera si dedicò, con ottimi risultati, anche al salto triplo e al decathlon. Una volta appese le scarpette al chiodo iniziò la carriera di allenatore e, come  tale, incrociò la strada della futura astrofisica Margherita Hack, allora giovane promessa dell’atletica. Piccio la convinse a cambiare la tecnica del suo salto in alto e ad adottare lo stile Horine. I risultati furono confortanti visto che la Hack raggiunse la quota di 1,50 metri negli anni in cui il record italiano era detenuto da Ondina Valla con 1,57 m. Sotto la guida di Danilo Innocenti, Margherita Hack si aggiudicò i Giochi Universitari del 1941 sia nel salto in lungo che nel salto in alto ripetendosi nel 1942 nel salto in alto.

Sesto ha reso omaggio al suo campione dedicandogli una strada dietro lo stadio Torrini e intitolandogli il campo di atletica realizzato negli anni ’80 a Quinto Basso.

Daniele Niccoli

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