Alessio Biagiotti, un sestese all’IRONMAN di Nizza

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Alessio Biagiotti, Ironman

Domenica 23 luglio a Nizza si è svolto l’IRONMAN, la competizione più dura del thriathlon che consiste in 3,8km di nuoto, 180km di bici e 42km di corsa. Tra i partecipanti anche Alessio Biagiotti, 31 anni di Sesto Fiorentino. Riceviamo e volentieri pubblichiamo la testimanianza dell’amica Elisa Ballerini:

3,8 km di nuoto, 180 km di bici e per concludere una maratona di 42 km. Una preparazione fisica e mentale di più di 2 anni: tanto allenamento, tante sveglie presto la mattina e tanto sudore dopo 8 ore di lavoro. 
E il weekend invece che al riposo, lasciava spazio a allenamenti più estremi. Tanto riso. Tante rinunce a cene fuori e ad orari sballati.Tanto controllo. Tutto pensato nei minimi dettagli. Tutto calcolato prima, per arrivare lì concentrato ma con grande lucidità. E con il sorriso, il Biagio il 23 luglio 2017 è arrivato e a Nizza.Erano in 2100 ed avevano lo stesso obbiettivo: L’IRONMAN. 

Partenza la mattina all’alba. 

Accalcati in una fila interminabile di cuffie rosse e blu, pronti ad entrare in acqua e sfruttare tutta la potenza delle braccia, per risparmiare alle gambe il duro lavoro che avrebbero dovuto affrontare dopo. 

Noi eravamo lì con lo striscione IRON-BIAGIO sia davanti all’ingresso in acqua, che quando usciva, per poi correre alla rastrelliera e urlare con tutto il fiato che avevamo in gola per riuscire in quei pochi secondi che avevamo a disposizione, a fargli sentire tutta lo nostra energia.

Alle otto il Biagio sparisce su per le montagne in sella alla sua bici carica di borracce e panini per circa 6 ore. Noi seguiamo online sulla mappa del sito ufficiale ogni suo spostamento tramite il GPS che ha alla caviglia. 

Torna, alza il pollice e ci fa capire che è stata dura ma che è andato tutto bene, lascia la bici al volo e quando parte per la maratona ha pure il tempo di sorridere. 

Un anda e rianda sulla Promenade contraddistungue le ore successive, avanti e indietro 4 volte per conquistare i braccialetti colorati che l’avrebbero fatto accedere alla Finish Line.

Noi sempre lì ad ogni passaggio con gli occhi che volevano identificarlo in lontananza per fargli quanti più urli d’incitamento possibili o per mostrargli lo striscione NON FA MALE come a dire non mollare, noi ci siamo! 

All’ultimo estenuante giro passa davanti a noi con la mano sulla milza e chiede agli amici storici di aspettarlo al ritorno per correre gli ultimissimi metri al suo fianco e dargli la spinta finale per tagliare il traguardo. 

Noi lo aspettiamo sugli spalti con il cuore in gola e tanta tanta emozione. 11 ore e 50 minuti di gara no stop. Arriva 406 esimo su 2100 partecipanti. 24 esimo tra gli italiani.

Noi, la sua Support Crew esplodiamo in una gioia immensa, fatta di abbracci stretti e qualche lacrima. Tutti abbiamo pensato la stessa cosa: CE L’HA FATTA!!!! Come a compiere un’impresa eroica. E per noi lo è stata a tutti gli effetti. Non si puó sapere, come abbia fatto. Non vedevamo l’ora di abbracciarlo, pensavamo di vederlo sbucare dai quei tendoni bianchi sfinito e affaticato e invece eccotelo: con la bici già in mano pronto a recuperare le sue cose e a venire a salutarci sorridente e sereno, come se fosse stato a fare una corsetta al Neto. L’applauso, le urla, lo spumante, la coppa, la felicità nel vedere un’Amico che ha coronato il suo sogno. 

Grazie Biagio. 

Ci hai regalato 225,9 km di emozioni“.

 

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