Campi, l’appello di Gandola (FI): “Rilanciamo il Museo Manzi, 60mila euro per metterlo in sicurezza”

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Servono almeno 60.000 euro per mettere in sicurezza il Museo Antonio Manzi. Adesso diamo un senso alla politica campigiana  ed impegniamoci, tutti insieme, senza appartenenze politiche per rilanciare il Museo“.

L’appello arriva da Paolo Gandola, capogruppo di Forza Italia a Campi Bisenzio che nei giorni scorsi, dopo oltre un anno di attesa e tanti solleciti è finalmente riuscito ad ottenere, dagli uffici comunali, la risposta in merito agli interventi necessari per mettere in sicurezza il Museo.

E’ da almeno due anni che il capogruppo azzurro segue con particolare attenzione la questione del Museo Manzi, che, dopo l’inaugurazione, avvenuta oramai undici anni fa, si è pian piano spento.

Non possiamo far morire il Museo Manzi e non possiamo non accogliere l’accorato appello lanciato dalla compagna del Maestro Manzi durante il primo incontro di Stuzzicando, precisa Gandola che aggiunge: tutti noi consiglieri comunali ci dobbiamo sentire responsabili e attivarci di conseguenza. Oggi serve un grande e generoso attivismo di tanti soggetti per salvare e rilanciare il più importante gioiello che Campi Bisenzio ha la fortuna di ospitare.

Secondo la relazione fatta pervenire dagli uffici per mettere in sicurezza il Museo  allestito negli splendidi saloni del piano terreno di Villa Rucellai, occorre procedere alla realizzazione delle uscite di emergenza, alla compartimentazione delle zone di collegamento con gli altri uffici, alla realizzazione di un adeguato impianto di antincendio con cellule di rivelazioni e dell’impianto evac. Il costo previsto per tali interventi è di circa 60.000 euro e la tempistica per la realizzazione è di circa tre mesi dall’autorizzazione della soprintendenza.

Già nel 2017, noi di Forza Italia, presentammo una Mozione per richiedere la valorizzazione del Museo che, sebbene approvata dall’aula, è rimasta lettera morta.

Stavolta abbiamo predisposto un nuovo testo ma abbiamo deciso di togliere il simbolo di apparenza politica. Di più, abbiamo provveduto a inviarlo a tutti i capogruppo di maggioranza e di opposizione affinché lo stesso possa trovare unanime concordanza e possa essere presentato in Consiglio Comunale già sottoscritto da tutti.

Di tempo ne è stato perso davvero troppo. Adesso l’amministrazione comunale non può più girarsi dall’altra parte e deve trovare le risorse necessarie per realizzare tutti gli interventi previsti  o impegnarsi, seriamente a sviluppare una grande campagna di promozione e raccolta fondi per consentire, nel più breve tempo possibile, di reperire tutti i fondi necessari.

Solo allora, finalmente, il Museo Manzi potrà essere rilanciato consentendo  di riattivare le visite guidate e i laboratori tecnici prevedendo la presenza dei ragazzi delle scuole campigiane utilizzando, quando necessario, il servizio comunale di scuola bus.

Non solo: tra le richieste che abbiamo già inserito nel testo della Mozione ve ne sono molte altre. Occorre che l’amministrazione comunale individui subito, una figura apicale della nostra amministrazione che assuma l’incarico di direzione del Museo affinché non accada più che chi sia interessato a visitare il museo non sappia a chi rivolgersi. Occorre procedere  ad installare una adeguata cartellonistica stradale per consentire agli automobilisti di individuare l’ubicazione del Museo. Si dovrà, infine, attivarci per consentire che il Museo Manzi ottenga il riconoscimento di Museo di rilevanza regionale adeguandosi a tutti agli standard museali definiti dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali nonché promuovere un sito internet adeguato e al passo con i tempi che pubblicizzi, valorizzi e proietti all’esterno la bellezza delle opere d’arte contenute nelle cinque sale museali.

Campi Bisenzio non può rinunciare alle oltre 130 opere di straordinaria bellezza che il Maestro Manzi ha donato alla Città né quelle opere possono rimanere chiuse in locali che non sono visitati nemmeno da una persona. Manzi è e resta un artista poliedrico, autore di 20.000 opere realizzate con 12 tecniche diverse che ha avuto l’onore di essere chiamato recentemente dal Direttore Schmidt per esporre un suo autoritratto presso la Galleria degli Uffizi. Manzi, è oggi parte indissolubile  della nostra Comunità. Serve l’impegno di tutti, nessuno escluso, per trovare un giusto equilibrio, rilanciando il legame con il territorio e potenziando i reparti educativi“.

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