Decreto sicurezza, Lega Sesto: “La bomba a orologeria è nelle parole di Falchi, in contrasto con leggi dello Stato”

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Sta facendo discutere e non poco il decreto sicurezza. Alcuni sindaci della Toscana sono contro il ministro Matteo Salvini. Tra questi c’è Lorenzo Falchi. Il primo cittadino sestese ha parlato di “bomba sociale ad orologeria“. Non si è fatta attendere la replica della Lega attraverso Daniela Pancani e Filippo La Grassa, rispettivamente responsabile del partito a Sesto Fiorentino e coordinatore nella Piana fiorentina:

In merito alle dichiarazioni rilasciate dal sindaco di Sesto Fiorentino Lorenzo Falchi sul decreto sicurezza e immigrazione, la Lega ritiene fondamentale al contrario che il primo cittadino fornisca il buon esempio del rispetto di quella che è diventata una legge dello stato, la N. 113 del 06/11/18 approvata senza sorprese con voto di fiducia al Senato.

Riteniamo preoccupante al contrario che il Sindaco mostri palesemente sostegno e condivisione alla presa di posizione di molti sindaco tra cui quello di Palermo che si è opposto all’applicazione del decreto. Riteniamo che la ‘bomba ad orologeria’, così come lui stesso la definisce, sia solo nelle sue dichiarazioni, palesemente in contrasto con le leggi dello Stato.

Del resto non ci sorprendiamo di questi comportamenti arbitrari e a nostro avviso antidemocratici vista anche la decisione di aprire una moschea a Sesto Fiorentino senza interpellare le reali volontà dei cittadini ed impedendone anche la possibilità di effettuare un referendum consultivo.

Ricordiamo al sindaco Falchi che l’integrazione, quella vera, passa in primis dal rispetto delle regole e dalla garanzia di una sicurezza Nazionale.

Per questo gli domandiamo:

– non ritiene più sicuro per i cittadini tipizzare con maggiore accuratezza le richieste di protezione umanitaria degli stranieri ed avere maggiore tempo per l’ accertamento della nazionalità prolungata per il rimpatrio dagli attuali 90 a 180 giorni? In modo da consentire migliori procedure di accertamento dell’identità e della nazionalità dello straniero e acquisire i documenti necessari?
– Si teme i maggior paletti per la revoca della protezione internazionale in caso di condanna definitiva per reati quali violenza sessuale, rapina, estorsione, mutilazione di genitali femminili, resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali gravi, furto aggravato con porto d’armi e narcotici? 
– Si ricorda il sindaco i numerosi casi di cronaca che hanno visto protagonisti stranieri con il permesso umanitario in tasca che vivevano di espedienti e nella criminalità nel nostro Paese, talvolta stuprando e uccidendo delle donne?
– Si teme la revoca della protezione e dei rientri in patria a quei profughi che rientrano nel loro paese dopo aver dichiarato di essere scappati per timore di persecuzioni politiche?
– Si teme il superamento dell’accoglienza SPRAR in cui al contrario del precedente sistema di accoglienza diffusa sarà riservato solo ai titolari di protezione internazionale e ai minori non accompagnati?
– Si deve temere una più facile revoca della cittadinanza italiana nei casi di accertato reato di terrorismo?
– Non pensa che sia giusto che la cittadinanza italiana sia subordinata da una conoscenza della lingua italiana?
– Non crede che sia giusto non concedere il gratuito patrocinio per i ricorsi inammissibili?
– Il sindaco è contrario ai braccialetti elettronici nei casi di maltrattamenti e stalking? O nei casi di maggiori controlli per il noleggio di furgoni (visti i numerosi casi di terrorismo avvenuti a Nizza, Londra e Berlino?)
– Il sindaco non crede che il DASPO URBANO esteso, il Taser e il CED (Centro Elaborazione Dati) siano strumenti utili per verificare nel corso dei controlli su strada l’identità di eventuali ricercati?
– Il sindaco non si ritiene più sicuro in un decreto che stanzia quasi 360 milioni di euro con l’ Art.22 per il contrasto al terrorismo? O attraverso una stretta su occupazioni e blocchi stradali, nonché migliori procedure per gli sgomberi delle occupazioni arbitrarie o per i beni mafiosi in vendita anche ai privati?

La Lega ritiene che la ‘bomba ad orologeria’ sia solo negli occhi di chi guarda e si descrive attraverso queste dichiarazioni ed al contrario non riconosce in questa legge una maggiore sicurezza sociale ed una integrazione vera, basata sul rispetto delle regole del Paese ospitante, visti i numerosi casi di cronaca ed il business evidenziato su chi ha per troppo tempo speculato su un’accoglienza indiscriminata e che a maglie larghe ha esposto il nostro paese a dei rischi e verso i quali non possiamo più stare a guardare. Chi realmente vorrà integrarsi non avrà niente da temere, sindaco Falchi“.

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