Elezione componente Ufficio di Presidenza, Martini e Zambini (Pd): “Inaccettabile che le minoranze siano state escluse dal voto in Consiglio comunale”

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Durante la seduta del Consiglio comunale di Sesto Fiorentino del 22 febbraio 2018 la minoranza è stata esclusa dal voto su una delibera relativa alla sostituzione di un membro dell’Ufficio di Presidenza dello stesso Consiglio. È stato eletto con 14 voti il Consigliere di Per Sesto Marco Salvadori al posto della dimissionaria Vanna Rogai.

 

Non esiste interpretazione di Regolamento o di Statuto comunale che possa permettere di escludere dei Consiglieri dal voto di qualsiasi atto portato in discussione in Consiglio. Il Presidente del Consiglio comunale, Ivan Moscardi, dovrebbe almeno leggersi il Regolamento comunale e provare a svolgere il proprio ruolo in maniera dignitosa” ha commentato il Capogruppo Pd Lorenzo Zambini.

 

“Il Consiglio è un organo collegiale e tutti i Consiglieri partecipano alla discussione e al voto, ad esclusione dei casi in cui siano coinvolti per interessi propri e di parenti fino al quarto grado. E’ stato tutto molto imbarazzante: il Presidente Moscardi ha motivato la decisione di escludere la minoranza dal voto sulla base del principio di ragionevolezza. Per noi è stato un grave errore non far partecipare parte dei Consiglieri comunali” ha aggiunto Sara Martini, consigliera Pd.

 

In merito all’elezione dei componenti dell’Ufficio di Presidenza il Regolamento comunale specifica solo che almeno una delle due componenti deve essere espressione della minoranza. Quindi le due componenti potrebbero essere anche entrambe della minoranza, la scelta è meramente politica e sta proprio nel confronto tra le forze politiche decidere l’equilibrio. Il Regolamento di per sé tutela la minoranza, così funziona la democrazia” ha sottolineato Martini.

 

Qui, invece, si è dato per scontato che la componente dovesse essere di maggioranza, si è scritto pure nell’oggetto della delibera e in più si è fatto votare solo i Consiglieri di maggioranza. Un atto umiliante per le minoranze che sono state private del loro diritto di esprimersi al pari dei Consiglieri di maggioranza. Un obrobrio vergognoso, alla faccia della rappresentanza e della democrazia” ha ribadito Zambini.

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