Facebook, i “Figli che vogliono l’inceneritore” sorpassano le “Mamme No Inceneritore”

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Inceneritore
Pixabay

L’inceneritore di Case Passerini, non è una novità, è una dei temi più dibattuti nella piana fiorentina. Anche sui social network. Su Facebook, per esempio, a farsi “battaglia” sono la pagina delle Mamme No Inceneritore e quella de “I figli che vogliono l’inceneritore”. Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa degli Amici della Terra – Toscana a favore della realizzazione dell’impianto:

 

Il duello FACEBOOK sull’Impianto di Incenerimento con Recupero di Energia di Case Passerini è stato vinto dai favorevoli. Ora resta da attendere la sentenza del Consiglio di Stato. Le sorti dei rifiuti di Firenze Metropolitana non sono ancora segnate.
11.200 “mi piace” sulla pagina Facebook dei “Figli che Vogliono l’Inceneritore” , che dopo un anno e quattro mesi di attività in rete lasciano al palo le “Mamme No Inceneritore” (, oggi a quota 10.746.
Una soddisfazione enorme: abbiamo dato prova che anche una piccola associazione come gli Amici della Terra, con un bilancio risicato, può smascherare le falsità che i nemici del buon senso diffondono a piene mani sulla rete e sul territorio, con la complicità di molti, media e politici, che avvalorano le peggiori bufale.
A noi si sono rivolti con fiducia crescente tecnici del settore e semplici cittadini, amministratori responsabili e ambientalisti veri.
Abbiamo creato uno spazio virtuale dove un’opinione corretta, avversata in modo violento dai fanatici del NO, ha potuto svilupparsi e diventare patrimonio di moltissimi.
In questo anno di lavoro abbiamo dimostrato, con abbondanza di analisi e prove sul campo, che sui rifiuti occorre costruire e migliorare un ciclo, dalla riduzione dei rifiuti al loro smaltimento, che coinvolga cittadini, imprese e amministrazioni.
In questa sequenza il recupero energetico dalla frazione residua dei rifiuti ha il suo ruolo, come la raccolta differenziata ed il riutilizzo delle materie seconde.
Chi nega il recupero energetico spezza la catena, che non funziona più o non inizia nemmeno a funzionare: anche la scorsa estate abbiamo visto il fallimento delle politiche di chi non si è fornito di impianti, e che spedisce, come Roma e Napoli (comuni sedicenti “a rifiuti zero”), i suoi rifiuti veri sulle comunità vicine e lontane, con aggravio di costi e di impatto ambientale.
Il falso ambientalismo è in realtà l’egoismo di chi scarica su altri i suoi problemi.
Il vero ambientalismo è proprio di chi rispetta la natura e la sua comunità, e rispetta anche le comunità altrui.
E’ bastato puntare il dito: il Re è nudo.
I termovalorizzatori, presenti da decenni nelle città più civili e sane d’Europa, non fanno male e fanno parte a pieno titolo nel ciclo virtuoso dei rifiuti.
Produrre meno rifiuti con l’economia circolare; differenziare la raccolta e riutilizzare le materie seconde; recuperare l’energia contenuta nella frazione residua; riutilizzare le scorie dell’incenerimento; avviare il meno possibile materiale a discarica“.

 

 

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