I Medici. Gli impiccati in effige: i grandi pittori all’opera

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Palazzo Vecchio
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Torna lunedì 2 dicembre la saga de I Medici, i signori di Firenze protagonisti della storia di Firenze e del Rinascimento. Vi riproponiamo alcuni articoli, a loro dedicati, che abbiamo pubblicato in occasione delle prime due serie:

La carriera di molti pittori fiorentini del ‘400 iniziò con incarichi legati ad operazioni di polizia. Non esistevano ovviamente le foto segnaletiche e per facilitare la cattura dei ricercati cosa poteva esserci di meglio che un ritratto?

Nei casi più gravi i ribelli fuoriusciti erano addirittura disegnati appiccati come se avessero già subito una condanna. Si dicevano anche impiccati in effige e spesso comparivano appesi per i piedi.

Il più celebre fra questi singolari ritrattisti fu Andrea del Castagno che nel 1440 ricevette l’incarico di dipingere sulla facciata del Palazzo del Bargello l’effige di alcuni latitanti appartenenti alle famiglie Albizi e Peruzzi colpevoli di aver congiurato contro Cosimo de’ Medici.

L’opera valse al pittore il soprannome, non troppo onorevole, di Andrein degli Impiccati.

Dopo la congiura de’Pazzi alcuni cospiratori riuscirono a fuggire e allora Lorenzo de’Medici incaricò Sandro Botticelli ed altri artisti dell’epoca di ritrarli appesi per un piede. I suoi disegni furono esposti presso la porta alla Dogana del Palazzo dei Priori.

Quasi da fotoreporter invece si comportò Leonardo da Vinci quando, nel 1479, immortalò in diretta l’esecuzione di Bernardo Bandini Baroncelli, l’esecutore materiale dell’assassinio di Giuliano de’Medici.

Dagli appunti per la stesura di Firenze 365

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