“La fabbrica della bellezza” al Centro Pecci di Prato

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Sesto com'era

Il Centro Pecci ospita “La fabbrica della bellezza”: i videoritratti dei lavoratori della Richard-Ginori di Matilde Gagliardo Nella hall d’ingresso del Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, da mercoledì 19 luglio e fino al 1 ottobre sarà ospitata la videoinstallazione “La fabbrica della bellezza. La manifattura Ginori e il suo popolo”. Ventuno ritratti in video proiettati su uno schermo posizionato accanto alla biglietteria del Centro Pecci, e che ritraggono i lavoratori della Richard-Ginori, ideali prosecutori di un’attività storica e importantissima: fondata nel 1737 dal marchese Carlo Ginori a Doccia, nei pressi di Firenze, la manifattura di porcellana di Sesto Fiorentino – divenuta nel 1896 Richard Ginori – è la più antica in Italia e tuttora funzionante.

I video sono stati realizzati da Matilde Gagliardo, artista di origini palermitane che vive e lavora a Firenze, in occasione della mostra “La fabbrica della bellezza. La manifattura Ginori e il suo popolo di statue” (ancora in corso al Museo Nazionale del Bargello di Firenze fino al 1 ottobre 2017). Si configurano come dei film silenziosi, in cui i protagonisti prendono la parola solo per raccontare il loro legame con la Richard-Ginori.

La videoinstallazione è stata inaugurata il 14 giugno alla Biblioteca E. Ragionieri di Sesto Fiorentino, dove sarà visatibile fino al 1 ottobre 2017. I fotogrammi dai Video-Ritratti sono esposti alla Libreria Feltrinelli in Via dei Cerretani a Firenze fino al 30 agosto, la videoinstallazione è ospitata anche al Centro Sesto Coop Firenze di Sesto Fiorentino fino al 16 agosto, alla Cantina Antinori a Bargino fino al 1 ottobre e sarà anche in mostra alla Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze (23 settembre-1 ottobre 2017).

In questi mesi, al Museo Nazionale del Bargello, un popolo bianco di statue di porcellana racconta le gesta delle mani e della mente di uno straordinario gruppo di fiorentini del Settecento: Carlo Ginori, i suoi artisti e i suoi operai. Capaci di tradurre in una materia nuovissima e straordinaria le forme antiche della grande scultura fiorentina. Qui una artista del nostro tempo, Matilde Gagliardo, ritrae un altro popolo: quello della Manifattura Richard Ginori, degli eredi diretti di Carlo e dei suoi collaboratori di quasi trecento anni fa. Un popolo di statue e un popolo di lavoratori: uniti da un grande passato, e – noi speriamo, vogliamo, crediamo – da un grande futuro comune. E i ritratti di Matilde Gagliardo ci fanno sentire con una forza davvero straordinaria che quel filo è vivo, e palpitante. In questi video è realizzato il sogno dei più grandi artisti del nostro Rinascimento: ritratti vivi come persone, eloquenti come storie, immortali come quelli degli dèi antichi. La nostra storia è una storia di fragilità: personali e politiche. Ma la dignità che l’uomo costruisce con il proprio lavoro redime quella fragilità, la rende bella e preziosa. È ciò che viene da pensare incrociando gli sguardi inquieti e umanissimi che ci piovono addosso da questi video. E non poteva che essere una artista a ricordarcelo, a farcelo di nuovo capire.

Tomaso Montanari, professore ordinario di Storia dell’arte moderna

I Ritratti sono dei film ‘silenziosi’ che produco dal 2005. Ai personaggi chiedo di posare per circa dieci minuti, senza parlare né agire. Passato il tempo, registro i loro commenti. In questa occasione ho anche domandato a ciascuno dei soggetti del loro legame con la Ginori. I volti del ‘popolo’ della Richard Ginori e di Lorenzo Ginori Lisci, discendente di Carlo Ginori il fondatore della Manifattura di Doccia, raccontano la fabbrica come era e come è, come la sua grandezza dipenda dallo spessore umano e professionale delle persone che ne sono state parte e che vi lavorano attualmente.

Matilde Gagliardo, videoartista

Il Museo di Doccia a Sesto Fiorentino rappresenta un unicum a livello internazionale per la ricchezza del suo patrimonio che custodisce tre secoli di storia del collezionismo internazionale. Chiuso dal maggio del 2014, esso sta vivendo un cambiamento epocale: dopo più di 250 anni la collezione e l’edificio del Museo stanno per essere acquistati dallo Stato affinché tornino ad essere una risorsa essenziale per la formazione e per l’arricchimento culturale dei cittadini presenti e futuri. Il sostegno di enti pubblici e privati, cosi` come di singoli cittadini, sarà dunque essenziale per la sua esistenza.

Livia Frescobaldi Malenchini, presidente Associazione Amici di Doccia

Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci

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