La lettera delle Mamme No Inceneritore agli Amministratori

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Mamme No Inceneritore

Nei giorni scorsi il Comitato Mamme No Inceneritore ha inviato una lettera ai circa 1.000 amministratori, tra consiglieri e assessori, dei 70 Comuni di ATO Toscana Centro, ente assegnatario della gestione rifiuti per le province di Firenze-Prato-Pistoia, per renderli partecipi di un fatto di carattere squisitamente economico, tralasciando per un attimo le questioni di ambiente e salute che ovviamente restano prioritarie per il Comitato.

Ad ottobre 2016, prima del pronunciamento del TAR Toscana con il quale è stata annullata l’Autorizzazione Unica per la realizzazione dell’inceneritore di Firenze, in sede assembleare di ATO Toscana Centro, 67 sindaci (tutti tranne Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio e Vaglia) hanno votato il testo della CONVENZIONE ATO Toscana Centro-Quadrifoglio-Qthermo PER LA PROGETTAZIONE, COSTRUZIONE E GESTIONE DELL’IMPIANTO DI TERMOVALORIZZAZIONE SITO IN LOC. CASE PASSERINI, SESTO FIORENTINO (FI).

Con l’invio della suddetta lettera è stato reso noto, in particolare, quanto si legge al paragrafo 14 della Convenzione dove si afferma che Qthermo potrà richiedere ad ATO Toscana Centro il riequilibrio economico-finanziario in caso di eventuali perdite di esercizio.

Ciò significa che qualora vi siano perdite dovute per esempio a:

  • Mancanza di rifiuti nel bacino di ATO Toscana Centro
  • Incapacità di importare rifiuti da fuori bacino di competenza
  • Riduzione degli incentivi pubblici alle fonti rinnovabili (i termovalorizzatori beneficiano dei Certificati Verdi)

Qthermo potrà richiedere ad ATO Toscana Centro la differenza dovuta al mancato guadagno.

La cosa ci pare particolarmente grave perché si annulla ogni rischio di impresa alla società Qthermo (e alle banche che investono nell’affare), trasferendo le perdite sui cittadini dei 70 Comuni di Firenze-Prato-Pistoia tramite la TARI.

E’ bene ricordare che Qthermo è partecipata per il 60% da Quadrifoglio, a sua volta partecipata da soli 12 Comuni della provincia di Firenze, e per il 40% da una società del gruppo Hera, partecipata dell’Emilia Romagna. Ci chiediamo, giusto per fare un esempio pratico: perché Prato o Pistoia dovrebbero pagare le perdite di una società che non appartiene loro, mentre le perdite non dovrebbero ricadere su Bologna, Comune che detiene una quota del gruppo Hera?

Chiediamo ad Alessia Bettini e Sandro Mannucci, presidente e direttore di Ato Toscana Centro, di inserire l’allegato A (Testo della Convenzione) accanto alla delibera http://www.atotoscanacentro.it/upload/ato_toscana_centro/delibere/del_ass_17_225_7271.pdf; e chiediamo a Giorgio Moretti, presidente di Qthermo e Quadrifoglio, e a Livio Giannotti, direttore generale Quadrifoglio e consigliere Qthermo, di fare altrettanto sui siti internet Quadrifoglio e Qthermo.

Chiediamo infine ai Sindaci che hanno approvato la Convenzione: come intendono giustificare questo enorme paracadute per la società Qthermo a spese dei loro cittadini?

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