Moschea, Falchi: “La diversità tra culture è una ricchezza. Sesto ha sempre respinto l’idea di chiusura”

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Intervenuto in Consiglio comunale, il sindaco Lorenzo Falchi ha parlato anche della realizzazione della moschea in via Pasolini, il cui protocollo d’intesa sarà firmato venerdì 22 dicembre:

Discutere di un tema così importante che dà avvio ad un percorso bello e denso di significato penso rappresenti un passaggio storico. La Comunità musulmana ha assunto un radicamento forte nei nostri territori e avanza da tempo di una necessità, quella sancita dall’articolo 19 della nostra Costituzione: ‘Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto’. Quella di culto è una delle principali libertà su cui si fonda la nostra società. A fronte della difficoltà della Comunità musulmana nel trovare un luogo dove professare la propria fede e a fronte del dialogo inter religioso, il cardinal Betori ha messo a disposizione un terreno di proprietà dell’Arcidiocesi in via Pasolini, nell’area urbana non consolidata 3A, dove esisteva da tempo la previsione di costruire un luogo di culto.

L’elemento che deve rendere la nostra città orgogliosa è quello di essere parte di un percorso di apertura che inizierà con la firma del protocollo. Da tempo la nostra società ha respinto la paura e l’idea di chiusura, la diversità tra culture è una ricchezza. Abbiamo la possibilità di essere parte attiva di un percorso bello, sono convinto che la nostra società sarà migliore, se si aprirà ad altre professioni e culture. Professare una fede nei garage, nei sottoscala, alimenta estremismi. Sono convinto che gli estremismi si combattono con l’apertura e il dialogo costante. L’area di via Pasolini e del Polo avrà bisogno di una riqualificazione urbanistica. La Comunità musulmana intende promuovere un concorso internazionale di architettura per realizzare un luogo bello, non chiuso. Inoltre c’è l’idea di affiancare a questo percorso un comitato composto da personale qualificato scelto dai quattro soggetti che firmeranno il protocollo d’intesa. I cittadini avranno un ruolo importante nella scelta finale del progetto architettonico individuato”.

STEFANO NICCOLI

 

 

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