Muscas (Sesto 2014) si racconta a 360 gradi

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Fabrizio Muscas, candidato sindaco di Sesto Fiorentino per il “Movimento Sesto 2014”, ha rilasciato una lunga intervista a Sesto Today. Queste le sue parole:

Da cosa nasce l’idea di candidarsi a Sindaco?
Nasce dalla passione politica che ho sempre avuto e che mi ha sempre animato. Durante gli anni ha avuto varie manifestazioni: ho fatto parte di una giunta dell’allora PC poi PDS negli anni Ottanta e poi la mia scelta è stata quella di fare altro e dedicarmi alla professione di medico che faccio tutt’ora. La politica non l’ho mai abbandonata per me è una costante di riferimento lungo tutto l’arco della mia vita. Con la deriva dei partiti e la loro degenerazione, abbiamo sentito l’obbligo di far sentire anche la nostra voce, contro la gestione da parte dei partiti, dei gruppi, degli apparati e delle vecchie forme di politica”.

Il fatto che non si siano svolte le primarie, ha cambiato lo scenario politico secondo lei?
Certamente l’ha modificato. A questo va aggiunto che Sesto Fiorentino è una delle pochissime città toscane che non hanno mai avuto le primarie dal primo momento che sono state istituite. Sono state chieste più volte nel corso degli anni, ma mai concesse. Evidentemente c’è qualcuno che pensa di poter continuare a fare così e a negare tutto quello che gli altri paesi della Toscana hanno avuto. Non si capisce bene quale sia il problema e la ragione, ma di fatto è una posizione molto pesante per i sestesi che lascia nelle mani di poche persone le decisioni della politica locale. Non c’è stata coesione qui c’è stato un arbitrio di un gruppo dirigente che ha colonizzato e fatto tacere tutto il resto del quadro politico. Questo è quello che i cittadini pensano”.

Quindi non c’è unità nel Partito Democratico?
Oggi l’unità non la vediamo proprio perché siamo arrivati alla designazione di un candidato sulla base di mesi di affannosa ricerca di qualche possibile nome che poi non è venuto fuori. La candidatura stessa della Biagiotti è stata imposta da Firenze, da Matteo Renzi in prima persona. Sono le modalità che contano, ed anche l’intuizione che dietro questa candidatura non c’è una vera e propria passione, una volontà di presentarsi a Sesto come sindaco. Dentro il Pd, non lo dico io, ma lo dicono i fatti, quando un partito presenta un programma dove c’è scritto no all’aeroporto e la candidata non ha ancora preso pubblicamente una sua decisione, una sua posizione, aspettando decisioni prese da altri, questa la dice lunga sull’unitarietà che esiste”.

In un recente comunicato ha affermato che nel PD non c’è unità, questa situazione come potrà influire sul voto?
L’unitarietà non è solo in merito all’aeroporto, ma ci sono molti argomenti, vedi la variante di Doccia. In verità sono talmente tanti perché nei dibattiti pubblici, almeno per quello che ho visto io la candidata Biagiotti non prende quasi mai posizione su nulla. Sembra parlare con un compitino, il compitino lo riferisce, Sesto città Europa, molto spazio alle famiglie, cose molte generali su cui alla fine dei fatti siamo tutti bravi, ma poi bisogna entrare con i piedi nel piatto”.

Ma su Doccia quale è la sua opinione?
Su Doccia è stata scritta una pagina obbrobriosa della politica sestese. Nel senso che qui non c’è coinvolto solo il Pd, ma anche Sel che insieme hanno votato una variante senza nemmeno considerare e ricevere la petizione firmata da 3.500 cittadini. Noi siamo d’accordo sul piano delle realizzazioni di potenziare il polo culturale di Doccia, di collegarlo, però, in maniera piena con tutta la zona di sotto e specialmente con il Polo scientifico. Detto questo non si comprende a questo punto quali potrebbero essere nell’ottica di un superiore sistema culturale che collega tutta la Piana dove dovrebbero essere i parcheggi. Le infrastrutture già ci sono, manteniamo quelle presenti, senza andare a costruirne altre, perché allora il problema si sposterebbe su trovare altri spazi”.

Quali sono i punti del suo programma elettorale?
Il primo punto è il lavoro ed il centro di Sesto Fiorentino. Lavoreremo in collaborazione con tutte le categorie produttive e del lavoro. I sestesi devono avere a cuore il rilancio del centro cittadino, devono farne un punto di attrattiva per l’intera area e Sesto ne ha le potenzialità. Poi c’è l’aspetto della gestione dei rapporti dei soggetti che gestiranno l’area metropolitana. Basta con i municipalismi ed i localismi che servono a mettere in mostra un politico o un altro: noi pensiamo che il tavolo di concertazione dell’area debba essere  messo su in modo serio e non come in questi anni in cui si sono prese decisioni singole sull’inceneritore, altre decisioni singole sull’aeroporto, per la terza corsia e via dicendo. Va messo tutto insieme, verificata la compatibilità ambientale, quella con il Parco della Piana, che noi vogliamo fare. Ecco tutto questo va gestito a livello di area metropolitana e Sesto Fiorentino è una pedina fondamentale in questo meccanismo. Ultimo ma non meno importante il rapporto con i cittadini, la trasparenza della macchina comunale e dell’amministrazione. I cittadini vanno coinvolti, noi troveremo strumenti nuovi perché questo avvenga. Un rapporto non unidirezionale, ma dove arrivano anche dei feedback per capire cosa pensano e cosa vogliono i cittadini”.

Sulla Ztl cosa mi dice, quasi tutti i candidati la vorrebbero togliere, o modificare. Quale è la sua idea?
Vogliamo modificare la Ztl insieme a tutto il sistema di viabilità e di parcheggi. Se voglio rilanciare il centro di Sesto devo avere delle proposte. Una Ztl così fine a se stessa, ideologizzata sulla protezione non si sa bene di che cosa, gli scoiattoli in Piazza Ginori, non serve. Un miglioramento delle vie di accesso al centro, supportato da una politica di parcheggi che non necessariamente dovranno essere a pagamento. Come per esempio le due ore gratis o altre forme innovative. Sulla mobilità abbiamo anche qualche proposta sulle piste ciclabili che non è detto che siano utopie e basta. Come esempi abbiamo in mente Reggio Emilia, Ferrara, dove la mobilità ciclabile ha dato risultati positivi anche nel commercio e le attività del lavoro”.

Sui rifiuti ed l’inceneritore che posizione avete?
Sul versante dei rifiuti pensiamo sia fondamentale potenziare ancora di più la raccolta differenziata perché poi alla fine di tutto e lì che si gioca il futuro dei rifiuti. Nello stesso tempo, però chiediamo garanzie, all’ente che non sarà più la provincia, di una valutazione complessiva. Non siamo ideologicamente contrari all’inceneritore, ma pretendiamo che funzioni al massimo di sicurezza, al massimo delle potenzialità in modo da evitare qualsiasi tipo di rischio per i cittadini”.

E poi veniamo all’argomento più caldo e cioè il potenziamento dell’aeroporto di Peretola?
Per noi la discussione non è affatto chiusa come la Regione vorrebbe, perché fra inceneritore e aeroporto c’è da dire che inquina molto di più l’aeroporto. Non è chiusa nemmeno dal punto di vista della reale utilità di un’opera del genere. La piana va sfruttata, ma preservata anche da cose che sono inutili. Se io devo mettere un pista aeroportuale che già oggi viene messa in discussione ecco allora … Il Pit è stato approvato, ma non per i 2.400 metri di pista, quindi c’è già qualcuno. Questo ci preoccupa molto, perché poi anche sulle future e possibili modifiche traffico al aereo, non vorremmo che oggi si parli di una cosa e poi fra 5 anni i 2400 metri siano pochi. Noi vogliamo delle assicurazioni sul fatto che sia realmente necessaria una pista in città”.

 

STEFANO NICCOLI 

 

 

 

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