Piano sosta, Lega: “Vergognoso che la giunta tenti di fare cassa sulle spalle dei cittadini”

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Il sindaco di Sesto Fiorentino, Lorenzo Falchi, ha inviato ad alcuni residenti del centro una lettera per spiegare il nuovo piano della sosta approvato dalla giunta nel marzo 2018 e che sarà operativo dal primo febbraio 2019. Le parole del primo cittadino non hanno placato la polemica. Su questo argomento si esprimono così anche Daniela Pancani e Filippo La Grassa, rispettivamente responsabile della Lega di Sesto e coordinatore Lega Piana Fiorentina:

Nessun accordo trovato con i cittadini del Gruppo nato sui Social ‘Permesso di Parcheggio per i Residenti del Centro di Sesto Fiorentino’.
L’equilibrio dichiarato di essere stato raggiunto nelle parole del comunicato del sindaco Lorenzo Falchi in data 09/01/19 sono solo per l’amministrazione comunale. I cittadini in realtà si mostrano ad oggi delusi dall’ atteggiamento della giunta, non si sentono ascoltati e compresi nelle loro reali richieste e necessità oggettive. Manca ed è mancato il dialogo in questa vicenda, così come la capacità di governare una criticità.

I cittadini in realtà non sono stati mai convocati, dopo la riunione collettiva effettuata in data 05/12/18 con l’assessore Diana Kapo, in cui sono stati solo ascoltati in merito alle loro richieste e al razionale della loro protesta come ha affermato la Responsabile Erika Berrino.

Nella risposta del sindaco invece si afferma che ‘è stato trovato un punto di incontro’. Non sono assolutamente chiare le motivazioni per cui questa amministrazione comunale di Sesto Fiorentino imponga una cifra per il parcheggio, anche se ridotta di 1/3 rispetto a quella iniziale, sempre maggiore di Comuni come Prato o addirittura Firenze.

La possibilità di sostare ad esempio la sera e la notte nel parcheggio del Centro e in P.zza Vittorio Veneto è una presa di giro per i cittadini, visto che le necessità degli stessi sono anche quelle di sostare durante le ore diurne (per motivi di turnazione di lavoro di alcune categorie professionali, assistenza minori e anziani, scarico spesa).

La Lega pertanto ritiene che il sindaco debba motivare il razionale di questo provvedimento, visto che come lui stesso afferma, ‘da dieci anni non si interveniva su questo tema’ e spiegare anche cosa intende quando afferma che ‘le condizioni sono cambiate’.

I cittadini non sono mai stati convocati prima del comunicato del sindaco ed hanno appreso solo dalla stampa le decisioni prese. Restano pertanto insoddisfatti i punti relativi al parcheggio del Centro (ex Giannini e P.zza Vittorio Veneto) disponibili per i residenti ad oggi, solo in orario serale dalle 18 alle 9 del mattino, nonché il tema della seconda auto gratuita o comunque ad una quota inferiore rispetto a quella stabilita di 5 euro al mese con decorrenza dal 1 febbraio 2019.

Per molti cittadini pertanto si palesa un tradimento rispetto anche al mandato elettorale, in cui lo stesso sindaco Falchi nel suo programma per le elezioni comunali del 2016 aveva dichiarato, come si evince a pag 9. del programma: ‘In tema di politiche per la sosta le previsioni di aree a pagamento previste dal piano del traffico risultano ad oggi sicuramente sovradimensionate rispetto alle reali esigenze. In tal senso dovremmo anche valutare una possibile riduzione delle aree di sosta a pagamento ad oggi presenti, in relazione al loro reale utilizzo ed individuare meccanismi innovativi che facilitino ad esempio l’utilizzo di supporti informatici il pagamento’.

Il parcheggio ex Giannini ad esempio invece costa 1 euro e 50 all’ora e a causa di questo non ci parcheggia più nessuno per l’elevata cifra e anche il turismo ne viene inevitabilmente compromesso.

Pertanto la Lega chiede al sindaco di fornire le motivazioni di questo provvedimento, anche se traspare in modo piuttosto evidente una natura economica alla base dello stesso.

La Lega ritiene vergognoso che si tenda a fare “cassa” sulle spalle dei cittadini per lo più senza una reale esigenza oggettiva relativa al tema parcheggi e che la giunta si mostri per l’ennesima volta incapace di governare una crisi ascoltando cittadini e le loro reali esigenze per lo più contrarie al programma elettorale“.

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