Piano Strutturale Intercomunale: ecco le osservazione dell’associazione A Sesto Acuto

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Pochi mesi fa è stato presentato il Piano Strutturale Intercomunale di Sesto Fiorentino e Calenzano. Riceviamo e pubblichiamo le osservazioni dell’associazione culturale A Sesto Acuto:

 

L’Associazione Culturale A SESTO ACUTO, costituita prevalentemente da professionisti operanti sul territorio e riuniti in un ente intermedio di rappresentanza, ha presentato una propria osservazione al Piano Strutturale Intercomunale di Sesto Fiorentino e Calenzano con l’obbiettivo di fornire alcuni spunti di verifica e di approfondimento per le due città. 

 

Ringraziando gli amministratori locali per il coinvolgimento alla partecipazione richiesto durante la redazione del nuovo strumento di pianificazione territoriale, l’Associazione auspica che, nel dovuto rispetto dei ruoli, l’ascolto reciproco e il confronto costruttivo prosegua anche nel prossimo futuro.
Proprio attraverso questo percorso partecipativo abbiamo potuto esaminare i passaggi chiave del predetto Piano, e abbiamo ritenuto proficuo considerare alcuni capitoli fondamentali relativi alla programmazione prossima futura del nostro territorio.

 

Gli argomenti presi in esame ed affrontati nella nostra osservazione mettono a tema aspetti infrastrutturali, tecnici ed urbanistici. In sintesi chiedono una verifica riguardante:
– La perimetrazione delle aree urbane rispetto al territorio aperto; alcune aree di frangia borderline potrebbero essere considerate città e non campagna.
– il fatto che Il Piano Strutturale non preveda nel centro urbano luoghi di rigenerazione; la norma attuale, senza la mappatura di aree a statuto speciale – e ce ne sarebbero – risulta alquanto limitativa per il potenziale sviluppo del centro storico.
– La carenza di collegamenti efficaci tra i poli universitari dei due comuni. Mettere a sistema la cultura necessita anche di una visione sinergica riguardo questo esclusivo connettivo territoriale.
– La mancata previsione di un tracciato tramviario intercomunale complementare al treno; una rete di trasporto pubblico su ferro ortogonale alla direttrice della ferrovia sembrerebbe arrestarsi al polo scientifico.
– La programmazione di sufficienti aree da adibire alla sosta veicolare pubblica e privata anche in funzione del tema di cui sopra; il carattere sempre più intermodale degli spostamenti metropolitani chiedono un’attenzione particolare ai poli scambiatori.

 

L’Associazione ringrazia e rimane aperta ad ogni iniziativa cittadina e a tutte le opportunità legislative finalizzate al miglioramento e alla riqualificazione del nostro territorio”.

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