“Rivoluzione” a Calenzano: Americo D’Elia lascia il M5S e passa a Fratelli d’Italia

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Da sinistra: Giovanni Donzelli, Americo D'Elia, Claudio Gemelli

La notizia era nell’aria da tempo. Da oggi, lunedì 26 novembre, è ufficiale: Americo D’Elia lascia il Movimento 5 Stelle di Calenzano e passa a Fratelli d’Italia. Un ribaltone politico importante a pochi mesi dalle elezioni comunali.

L’ex pentastellato è al settimo cielo: “Ritorno alla casa madre, a 18 anni presi la tessera di Alleanza Nazionale. Nel 2014 decisi di entrare nella lista civica di Beppe Grillo. Negli ultimi mesi ci sono state tante contraddizioni nel Movimento, come con il condono, le assunzioni nella segreteria di Di Maio e non solo. Ho capito che il partito, diventato di governo nel frattempo, non poteva darmi il cambiamento che cercavo”.

D’Elia, che avrà il compito di formare il programma elettorale, ha le idee chiare in vista delle elezioni: “Voglio unire il centrodestra che mai come questa volta si gioca la vittoria vista la litigiosità della sinistra. La strada più semplice sarebbe stato andare nella Lega dove mi avrebbero accolto a braccia aperte, ma sono voluto tornare ai miei valori. A Calenzano ce la possiamo giocare. Ci sono i presupposti per andare d’accordo con gli altri esponenti del centrodestra“.

Se fino a pochi mesi fa D’Elia tesseva le lodi del Movimento 5 Stelle, adesso spara a zero nei confronti del partito fondato da Beppe Grillo: “Pensavo di poter cambiare le cose dentro il Movimento. Tutto è partito dalle elezioni del 4 marzo quando tante persone furono tagliate dalle liste elettorali. Quelle persone avevano valori, potevano insidiare persone come Alfonso Bonafede, ma sono state fatte fuori senza un motivo. Sono state scelte persone che non conoscevamo. Ho capito che la trasparenza non esisteva. Sul decreto sicurezza, unica proposta seria in cinque mesi, assistiamo da giorni al tira e molla della solita parte di sinistra del Movimento che vorrebbe combattere la criminalità con l’amore come qualcuno ha detto e non con il pugno duro visto lo stato di insicurezza che ormai è diffuso nel Paese proprio per colpa di anni vuoti e di anni passati ad indebolire il controllo del territorio. Sono stanco di slogan e parole vuote. Parlare di sicurezza e di immigrazione nel Movimento 5 Stelle toscano è come bestemmiare. Nel Movimento in Toscana sono tutti estremisti di sinistra, sono eredi del Partito Comunista. Non ce la facevo più a stare in un Movimento a trazione di sinistra. Non c’è un’organizzazione di base, non ci sono coordinatori. I parlamentari eletti sul territorio si devono preoccupare del territorio stesso, ma nel Movimento non funziona così. Bonafede non lo vediamo da mesi, non si fa politica così”.

Fra i temi più discussi nella Piana è la realizzazione della nuova pista dell’aeroporto di Firenze. D’Elia ha le idee chiare anche su questo tema: “L’aeroporto esiste già. Probabilmente sono più meritevoli le battaglie per l’inceneritore che per l’aeroporto, è questa la battaglia da fare. Il referendum in tutta la Piana sarebbe stata la scelta migliore per capire cosa vogliono i cittadini. Quello dell’aeroporto non mi sembra un argomento molto sentito. A Campi la lista No Aeroporto non è nemmeno riuscita ad entrare in consiglio comunale“.

Contenti anche il parlamentare Giovanni Donzelli e il portavoce provinciale per Fratelli d’Italia Claudio Gemelli:

Corteggio Americo da parecchio tempo – dice il primo -. È un battagliero, in questi anni abbiamo sempre collaborato, ha a cuore i bisogni dei cittadini, per noi è un acquisto importante. Americo fa la differenza perché conosce bene il territorio. Molti elettori del centrodestra hanno guardato con fiducia al Movimento 5 Stelle, ma col tempo si sono accorti che è un movimento di estrema sinistra. Americo dimostra la sua buona fede venendo via da un partito di governo per andare in un partito di opposizione. Non si può certo dire che la sua sia una scelta di opportunismo“.

Fratelli d’Italia sta crescendo nella Piana fiorentina – aggiunge il secondo -. Il Comune di Calenzano è contendibile, oltre che strategico. Le occasioni non vanno sprecate perché il vento del centrodestra è quello che spira più forte. Il ballottaggio è alla portata del centrodestra. L’ambizione è formare una coalizione”.

STEFANO NICCOLI

 

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