VIDEO: Sesto Tv intervista il nuovo Rettore dell’Università di Firenze Luigi Dei

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Mercoledì 17 giugno l’emittente web della piana fiorentina Sesto Tv ha realizzato una intervista al nuovo rettore dell’Università di Firenze Luigi Dei. Il professor Dei ha fatto il punto sulla situazione dell’ateneo (in forte crescita di iscritti) e chiarito alcuni punti su cui intende concentrare il suo lavoro nei prossimi anni: puntare sui giovani, sulla cultura del miglioramento continuo, sulla valutazione dei risultati e sulla capacità di competere. Numerosi gli spunti di interesse emersi nel corso del colloquio: quello che l’ateneo si impegnerà a fare per ridurre il carico burocratico, per potenziare la ricerca, i rapporti con il mondo delle imprese e con le oltre 30 università straniere presenti sul territorio.

Due i focus su temi di grande rilievo: la sanità e l’aeroporto.

Sanità

Le aziende ospedaliere universitarie – ha detto in sintesi il professor Dei – sono un grandissimo valore aggiunto della sanità. L’università, oltre a una importante attività assistenziale, fa la ricerca, dando un contributo importante per una sanità di qualità, e la didattica, la fucina in cui si formano i medici di domani. Ho tre parole chiave. Due in continuità, sebbene con connotati diversi: integrazione e concertazione tra soggetti paritari. La terza paola è “autonomia”. Perchè l’impressione è che nel contesto della sanità si sia persa l’ autonomia dei nostri colleghi universitari. Noi mettiamo a disposizione della sanità regionale gli universitari medici che rappresentano un valore aggiunto, ma vogliamo che questo valore di cui sono portatori, che riguarda la didattica e la ricerca, sia riconosciuto dalla parte ospedaliera, che giustamente vede più privilegiato l’aspetto assistenziale e clinico. Mettiamoci intorno a un tavolo per concertare bene il nostro ruolo e arrivare a una maggiore integrazione e sinergia. Possiamo offrire una sanità di elevata qualità solo se concertiamo fortemente tra le tre università toscane e il sistema. E il punto di riferimento politico, dialettico e di incontro, è l’assessorato regionale”.

Aeroporto Vespucci

E’ bene sgombrare il campo dalle polemiche giornalistiche – ha detto il professor Dei – C’è il progetto di fare una nuova pista, c’è un masterplan e c’è la necessità di definire un piano di impatto ambientale da sottoporre ad approvazione del ministero dell’ambiente. Noi abbiamo studiato attentamente il masterplan e in un primo momento, con l’esposto del professor Tesi alla presidenza della repubblica, abbiamo sollevato una serie di problematiche che riguardano tre aspetti. La tutela dell’esistente: abbiamo 900 milioni di euro pubblici investiti in strutture di ricerca. Alcune finirebbero in zone di rischio C e D. Vogliamo avere certezza che aspetti quali il rumore acustico, le vibrazioni meccaniche, il rumore elettromagnetico non inficino l’attività di ricerca. Poi abbiamo il problema della tutela del patrimonio edilizio. Abbiamo diversi metri quadri che finendo in zona C e D sarebbero soggetti a restrizioni circa l’edificabilità. Dobbiamo portare qui i laboratori in cattive condizioni di Agraria, abbiamo piani di sviluppo e vogliamo avere le garanzie che questi piani di sviluppo se non si possono fare qui si possano fare in qualche zona limitrofa. E poi abbiamo il problema della qualità e della salute dei lavoratori e degli studenti. Il plesso aule si troverebbe a 250 metri dalla nuova pista. A motivo di ciò abbiamo fatto lo studio depositato il 23 maggio in cui poniamo l’attenzione a tutta una serie di questioni relative al piano di impatto ambientale, che vogliamo sia il più dettagliato e scientificamente corretto possibile. Questi sono temi all’ordine del giorno. Cerchiamo di sgombrare campo da “pista sì pista no”: non è questo il problema. Noi vogliamo continuare a fare le nostre ricerche per il bene pubblico, a sviluppare il Polo (c’è anche il progetto di portare qui il liceo scientifico di Sesto) e vogliamo avere un piano di impatto ambientale che sia il più curato tecnicamente e scientificamente possibile. Credo sia una legittima richiesta, che non ha niente a che vedere con “aeroporto sì aeroporto no”.

Qui sotto il video con l’intervista:

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