Popolo Saharawi e Sesto: una lunga storia di amicizia
E' una storia di soprusi e di libertà violate. Una storia che coinvolge la comunità internazionale e l’ONU. Una storia di muri che non cadono e di guerre che trovano le loro radici nel colonialismo di fine Ottocento. Una storia che, nonostante tutto, ha saputo ammantarsi di un profondo senso di solidarietà. E’ la storia del popolo Saharawi e del Comune di Sesto Fiorentino
Calenzano, licenziamenti alla Florence: una storia di prima del computer
"La storia della Florence non è finita
durerà tutta la vita"
12 giugno 1944 – L’eccidio di Radio Co.Ra.
"L’Arno scorre a Firenze", era la frase convenzionale di apertura delle trasmissioni
4 maggio: tutti fuori. E se ci risvegliassimo a Frittole?
Frittole anni Sessanta...quasi Settanta. Non c'è Leonardo da Vinci ma ci sono Foschino e Pirrino. La lingua è strana. Difficile da leggere. Si consiglia l'aiuto di un nonno
“Sfogliando vecchi giornali”: tagliare gli alberi faceva discutere anche 40 anni fa
Niente di nuovo sotto il sole
3 marzo 1970 – Sospensione temporanea dei corsi mascherati a Sesto
La riuscita dell’evento era basata sulla buona volontà dei volontari che nei mesi precedenti lavoravano la cartapesta nei capannoni dietro la Pieve di San Martino
3 luglio 1959 – Scoperta della Montagnola
“Il primo monumento dell’architettura fiorentina”
6 gennaio 1907 – Sestesi mangiapreti
Anche nella scelta dei nomi i sestesi, o almeno una parte di essi, dimostrarono il distacco dalla religione cattolica. Non più i nomi dei santi, ma nomi che inneggiavano alla libertà come Libero e Spartaco o che si rifacevano a personaggi politici come Cafiero e Ferrer
“Sfogliando vecchi giornali”: la biennale enogastronomica
Budella di maiale preparate al modo di Spartaco della Trattoria "La Gioconda" di Panicaglia, roventini alla maniera di Gigi de' Pallai (Luigi Acciaioli) che aveva la bottega sulla Strada...
30 giugno 1907 – La vicenda dei ‘serrati di Doccia’
"L’episodio dei serrati fu uno dei primi in cui la popolazione sestese seppe esprimere quelle doti di solidarietà che poi l’avrebbero contraddistinta"