Primo Maggio a Sesto nel ricordo di Fabio Rossini

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La Piana fiorentina piange Fabio Rossini, il ragazzo di 21 anni morto sul lavoro lo scorso venerdì 28 aprile all’Osmannoro alla ditta Nexive. E proprio dal ricordo del giovane è stata caratterizzata la festa del Primo Maggio a Sesto Fiorentino. Alle 9.30 Dario Nardella, Lorenzo Falchi, Alessio Biagioli ed Emiliano Fossi, sindaci, rispettivamente, di Firenze, Sesto Fiorentino, Calenzano e Campi Bisenzio, hanno onorato la memoria del ventunenne posando una rosa bianca alla sede dell’azienda per cui lavorava, in via della Treccia.

Sindaci al Primo Maggio

Poi, intorno alle 10.30, il via al corteo guidato dalla Banda Musicale di Sesto Fiorentino. Dopo la deposizione di corone in piazza De Amicis e in piazza Vittorio Veneto, hanno preso la parola, dal palco allestito in piazza Ginori, Paolo Aglietti, coordinatore Cgil della Piana, Lorenzo Falchi e Laura Zucchini della Uil Toscana.

Paolo Aglietti
Paolo Aglietti

Morire sul lavoro a 21 anni è una cosa innaturale. Intorno al lavoro ognuno di noi ha costruito la propria identità, il riconoscimento di sé stesso, il suo essere uomo sociale – ha esordito Paolo Aglietti -. Le condizioni del lavoro sono talmente peggiorate che gli elementi delle persone che lavorano sono diventati accessori“.

Falchi al Primo Maggio

E’ un onore portare il saluto delle istituzioni a questa piazza – ha detto Lorenzo Falchi -. Ci stringiamo attorno alla famiglia di Fabio Rossini. C’è indignazione perché in un Paese come il nostro succedono ancora tragedie del genere. Non è accettabile. Sul tema del lavoro e degli appalti la politica e l’opinione pubblica devono mettere ancora più attenzione. Per parlare di lavoro sono necessarie politiche diverse, non di austerità, bisogna lasciar perdere politiche che hanno guardato solo agli aspetti finanziari dell’economia. Bisogna ripartire dalla tutela e dalle condizioni morali e materiali del lavoro. La Piana fiorentina ha visto molte vertenze negli ultimi anni. Non voglio ricordarne tutte, ma vorrei parlare della Richard-Ginori. La sua situazione è paradigmatica di quello che sta succedendo nel nostro Paese. C’è una nuova proprietà che vorrebbe continuare a stare a Sesto, ma ci sono anche delle banche che pensano di trarre il massimo del profitto dai terreni che sono ancora di loro proprietà. Abbiamo pagato per salvare le banche e adesso sono le stesse banche a mettere a rischio il rilancio di un’azienda come la Richard-Ginori“.

Laura Zucchini
Laura Zucchini

Abbiamo assistito ad un allargamento della forbice tra ricchi e poveri sempre più allarmante. Quello che doveva essere il paradiso delle opportunità è stato un aumento inesorabile delle disuguaglianze. La ricchezza continua ad essere in mano di un numero sempre più ristretto di persone. Ai politici chiediamo di stare dalla parte di chi produce, di smettere di stare dalla parte dei vitalizi che sono la vera indecenza di questo Paese“, ha concluso Laura Zucchini.

STEFANO NICCOLI

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