Una Spa, 70 dipendenti in via di trasferimento: preoccupati i sindacati

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CGIL

Com’è già noto, il 22 maggio 2015 è stato siglato tra UNA S.p.A e Atahotels (catena alberghiera di proprietà di UNIPOL) un accordo di cessione di ramo d’azienda, la cui esecuzione dovrebbe essere attuata entro dicembre 2016.

A tale proposito Atahotels ha comunicato a tutti i sindacati nazionali, che a partire da quattro mesi dalla firma dell’accordo, la sede di UNA S.p.A. sarà spostata presso quella di Atahotels a Milano, trasferendo tutti i dipendenti da Calenzano a Milano.

Il 21 settembre UNIPOL, in occasione della tappa fiorentina di presentazione del bilancio di sostenibilità 2015, alla presenza anche delle istituzioni pubbliche, aveva dichiarato di impegnarsi, proprio in Toscana, a garantire e a promuovere il benessere e a favorire la crescita e la piena occupazione, interpretando un ruolo sociale con iniziative sul territorio che coniughino gli obiettivi economici con quelli sociali. Questo si trova ad essere fortemente in contrasto con la decisione di trasferire 70 dipendenti, che vivono e lavorano in territorio fiorentino da anni e sono qui stabiliti con famiglie e figli, nella città di Milano, senza garantire inoltre alcuna misura di sostegno a loro favore.

UNA Hotels & Resorts (catena alberghiera nazionale con 31 hotel) con sede a Calenzano, dove è attiva dal 2000, racchiude e ha creato al suo interno competenze manageriali dell’industria turistica di alto profilo, grazie alle quali ha raggiunto risultati positivi della gestione operativa. Negli ultimi anni, in particolare, c’è stata una costante crescita, nel 2015 l’EBITDAR si è assestato a 27 Milioni di Euro (36,5% del fatturato) a fronte dei 20 Milioni del 2014 (29,8% del fatturato); si tratta di risultati che pongono UNA Hotels a livelli di redditività ampiamente superiori alla media del settore alberghiero. Il 2016 si chiuderà altresì con un bilancio estremamente positivo, registrando il superamento del budget economico dell’anno in corso. Inoltre con i 7 alberghi presenti in Toscana, la sede di Calenzano ha dato vita ad una serie di attività di marketing territoriale rappresentando pertanto una risorsa di sviluppo importante sia economico che strategico per tutto il movimento turistico regionale.

La chiusura della sede di Calenzano andrebbe a sancire quindi la perdita di un’eccellenza nell’economia del territorio, nonché l’inizio di un percorso fortemente incerto per i 70 dipendenti, che restano in ansia per il loro futuro, in mancanza di risposte sicure, e soprattutto di un’apertura da parte di Atahotels, auspicando che la capogruppo Unipol voglia agire in modo coerente con i propri valori dichiarati di “accessibilità, lungimiranza, rispetto e solidarietà”, che mettono al centro il benessere degli individui.

Tommaso Patriarchi, RSA UNA S.p.A. – Fabio Fantini Filcams Cgil, Sesto Fiorentino

 

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