L’ex biblioteca di via Fratti ospiterà provvisoriamente 27 profughi. La gestione dell’accoglienza è affidata alla cooperativa “Il Cenacolo”. Coinvolte fin da subito anche le associazioni del territorio, molte già firmatarie del protocollo d’intesa siglato nell’ottobre 2014 per l’attivazione di progetti di inclusione sociale dei migranti.
“L’ex biblioteca accoglierà per breve tempo piccoli gruppi di migranti, in attesa del trasferimento in altre strutture che permetteranno una permanenza più stabile – ha detto il commissario prefettizio, Antonio Lucio Garufi – E’ una soluzione naturalmente provvisoria, che verrà gestita nel migliore dei modi grazie alla collaborazione di tutte le realtà del territorio. Il progetto di riqualificazione della struttura di via Fratti, avviato dall’amministrazione comunale precedente, comunque non si ferma”.
Per gestire al meglio l’accoglienza, il Comune ha contatto subito le associazioni di volontariato che stanno lavorando ai progetti di inclusione e integrazione sociale.
“Portiamo avanti un progetto di accoglienza virtuoso in atto sul territorio da un anno ormai, che è stato preso a modello regionale e che sta dando ottimi risultati – ha aggiunto il commissario Garufi – Sesto Fiorentino fin da subito si è mostrata una delle realtà più accoglienti della Toscana, forte della sua tradizione e grazie soprattutto al tessuto associativo molto radicato sul territorio. Come la scorsa estate, anche questa volta la città non si tira indietro, rispondendo ad un’emergenza umanitaria con grande senso di responsabilità e solidarietà. Ringrazio di cuore tutte le associazioni di volontariato per il lavoro svolto e per il grande contributo che continueranno a dare”
I 27 ospiti non sono persone appena arrivate, ma provenienti da altre strutture dell’area fiorentina nell’ambito di spostamenti effettuati con frequenza per garantire la fluidità logistica del sistema di accoglienza complessivo.
Il comune di Sesto Fiorentino ha già accolto 45 migranti, arrivati un anno fa, attualmente ospiti del presidio Caritas nella sede dell’ex Associazionismo Sestese. L’aumento esponenziale dei flussi provenienti dal nord Africa ha reso necessario uno sforzo in più da parte di tutti i Comuni toscani, mettendo a disposizione strutture del territorio non utilizzate.