Associazione Nazione Rom: “Chiediamo la programmazione di un piano d’inclusione con il denaro pubblico europeo”

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Foto tratta da Facebook

Il 30 giugno 2017, il Sindaco Lorenzo Falchi del Comune di Sesto Fiorentino, ha notificato ad ottanta cittadini di etnia Rom, tutti domiciliati in Via Lucchese 125, loc Osmannoro, in un edificio di proprietà della Società Osmatex Srl, l’ordinanza sindacale n. 337. Il primo cittadino ha richiesto l’ “abbandono immediato della struttura entro e non oltre le ore 12.00 del 17 luglio 2017”.
Si tratta delle stesse famiglie, sgomberate il 15 gennaio 2010, dallo stesso luogo. Settanta furono ospitati, temporaneamente, dalla Chiesa Valdese di Debora Spini, Presidente del Concistoro. Era inverno e cominciava l’odissea dei Rom di Quaracchi.

Il 27 giugno 2017, Lorenzo Falchi ha emesso un’altra ordinanza sindacale: cinquanta cittadini, tra cui 16 minorenni, tutti domiciliati in Via Ponte a Giogoli, loc Osmannoro, in un edificio di proprietà Ikea devono “abbandonare immediatamente la struttura entro e non oltre le ore 12.00 del 10 luglio 2017”. Tra le motivazioni il rischio sanitario e la mancanza di igiene e pulizia.

Il 30 giugno 2017, Mihai Nicolae, delegato locale del Consiglio Nazionale dei Rom, Sinti, Caminanti (RSC) e Marcello Zuinisi legale rappresentante dell’Associazione Nazione Rom (ANR) hanno notificato al Sindaco Falchi la richiesta di “sospensione dell’ordinanza sindacale” ed un “incontro tra Comune di Sesto Fiorentino, Regione Toscana, Città Metropolitana di Firenze, UNAR Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, Ministero Lavoro, Agenzia Coesione Territoriale, RSC”.

Nel documento viene ricordato quanto notificato al Sindaco Gianni Gianassi, il 20 luglio 2010, da UNAR, con la proposta di “realizzare interventi strutturali volti a consentire alla comunità Rom una sistemazione abitativa dignitosa ed un inserimento nel contesto sociale e lavorativo cittadino”.

La proposta rimase lettera morta: Gianassi unitamente all’ex Sindaco di Firenze Renzi, al Sindaco Dario Nardella, al Sindaco di Scandicci Sandro Fallani dettero il via ad una serie infinita di sgomberi: 16 giugno 2011 dal campo di Ponte a Quaracchi, 9 aprile 2013 da un terreno di Quaracchi, 3 dicembre 2013 da Via Sette Regoli a Scandicci, 25 maggio 2015 dall’ex Cnr di Scandicci.

La Regione Toscana, dispose, il 26 aprile 2011 (delibera n. 279), lo stanziamento di 400.000 euro versato ai Comune di Firenze, Sesto Fiorentino e Società della Salute Nord Ovest, per “l’integrazione dei Rom di Quaracchi nel territorio”. Il denaro venne poi affidato dai Sindaci, alla Caritas del Cardinale Betori, Alessandro Martini, Andrea Gori per procedere a “rimpatri assistiti”.

Nessuna famiglia lasciò in realtà la piana fiorentina. Il 29 settembre 2015 l’ultimo sgombero da un Capannone di Quaracchi. Un luogo famoso per essere stato visitato da Matteo Salvini in campagna elettorale. In quella occasione, la rappresentanza dei RSC, realizzò un video informativo: la testimonianza dell’assoluta mancanza di un piano di inclusione da offrire alle famiglie. Una denuncia delle irresponsabilità dell’Assessore al Sociale di Firenze Sara Funaro.

Dopo lo sgombero, ottanta, dei centoventi cittadini presenti, si spostarono di poche centinaia di metri, entrando nuovamente nel terreno di Via Lucchese, l’ex Osmatex. Altri quaranta presero possesso dell’edificio abbandonato di proprietà Ikea, in Via Ponte a Giogoli. Tra loro, 14 minorenni, tutti iscritti e frequentanti le scuole ed altri due in età non scolare. Ai quaranta si sono aggiunti recentemente altri 10 cittadini Europei, sempre di etnia Rom. Contrariamente a quanto affermato dal Sindaco Falchi, in questa casa, vi sono servizi igienici, acqua e pulizia assoluta.

Il Sindaco Falchi è informato che l’UE ha finanziato i piani FES, FESR, FEASR 2014 – 2020, PON METRO 2014 – 2020 (894.000.000 euro) e PON INCLUSIONE 2014-2020 (1.250.000.000 euro) nei quali, la cifra economica data all’Italia, è di 32 miliardi di euro: il 20% è destinato a promuovere inclusione di senza fissa dimora e RSC.

Ad oggi il denaro è sparito ed i progetti sono inesistenti. Per questo motivo ANR si è rivolta ai Carabinieri ed all’ ANAC Autorità Nazionale Anticorruzione denunciando una FRODE EUROPEA: il Consiglio dell’Autorità, nell’adunanza del 26 ottobre 2016, ha deciso di trasmettere gli esposti alla Corte dei Conti ed alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma. La denuncia, arricchita di nuove testimonianze è stata nuovamente notificata, il 08.06.2017, all’ Anticorruzione: la Presidenza del Consiglio dei Ministri formalmente denunciata per omissioni ed abusi.

Ora chiediamo verità, giustizia: la sospensione delle ordinanze sindacali e la programmazione di un piano di inclusione sociale per tutti i cittadini, utilizzando il denaro pubblico europeo, con accesso alla casa, al lavoro, in attuazione degli Accordi Europei.

Associazione Nazione Rom

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