Il titolo del festival nasce da due suggestioni. La prima relativa al luogo: Calenzano nasce infatti come villaggio fortificato. La seconda relativa all’identità del teatro delle donne. Una roccaforte, un presidio, per il teatro d’innovazione e gli autori contemporanei, con particolare attenzione verso le autrici e l’universo al femminile.
Nel programma di AVAMPOSTI CalenzanoTeatroFestival 2016 vengono presentate prime nazionali, reading, anteprime, vere e proprie novità o studi di progetti in costruzione.
L’inaugurazione avverrà in un luogo d’eccezione: il cortile del museo Bargello di Firenze dove presenteremo un testo sul tema dell’alluvione di Firenze, nel 50° anniversario dal terribile evento.
“Trincea di signore” è un testo di Silvia Calamai, autrice calenzanese, docente di linguistica all’Università di Siena e di drammaturgia per diversi anni alla nostra scuola di scrittura teatrale fondata da Dacia Maraini. E’ un testo imprendibile, che ha debuttato la prima volta 14 anni fa più volte, cambiando cast, in un passaggio di testimone tra attrici davvero inusuale. E’ stato straordinariamente interpretato da Marisa Fabbri e Franca Nuti in occasione del festival nazionale sulla drammaturgia contemporanea delle donne “Autrici a Confronto” nel 2002, poi in giro per l’Italia con altri cast prestigiosi. Sempre con la regia di Barbara Nativi. Ed è a lei e alla sua regia che vogliamo rendere omaggio con questa nuova produzione in collaborazione con il Teatro della Limonaia. Oltre che commemorare il 50° anniversario dall’alluvione del ’66.
Amanda Sandrelli e Monica Bauco in “Trincea di signore”
E’ uno spettacolo intenso, che vede protagoniste due donne anziane, Ortensia e Gervasia, che spiano dalla finestra una Firenze alluvionata, fra ricordi e nostalgie, battibecchi e speranze, fantasticando su improbabili fughe in canotto. Ortensia e Gervasia sono chiuse in casa, a spiare dalla finestra una Firenze che sembra alluvionata da tempo immemorabile e parlano, parlano…..
Ad interpretare i due ruoli Amanda Sandrelli e Monica Bauco, accompagnate al pianoforte dalle musiche di Marco Baraldi e dalla voce di Giada Secchi.
Il filo conduttore sarà il teatro d’impegno civile, una costante nel nostro festival, che per questa edizione avrà una coda nei primi due fine settimana di ottobre, fino ad arrivare a quel 7 ottobre decimo anniversario dell’omicidio di Anna Politkowskaja.
Una buona parte del festival è dedicata alle compagnie under 35. Sciarra Progetti presenterà “Malanova”, un originale testo di Ture Magro e Flavia Gallo sul tema della violenza contro le donne; Acti/Teatri Indipendenti presenta “Piccola società disoccupata” un testo dedicato al problema del lavoro, al centro il conflitto generazionale per mantenere il posto di lavoro. Caroline Baglioni, premio scenario per Ustica 2015, porterà in scena “Gianni”, mentre Gloria Gulino presenterà “Promemoria”, spettacolo finalista per la miglior drammaturgia al Roma Fringe Festival 2015.
La Calenzano Teatro Formazione sarà presente al festival con un importante testo di Massini, “La commedia di Candido”. Lo spettacolo verrà rappresentato domenica 18 settembre e lunedì 19 in teatro, per un pubblico limitato.
Avamposti è anche il festival che porta il teatro fuori dal teatro, che invade il territorio alla ricerca di altri spazi e altro pubblico, in questo senso vanno le proposte presso la nuova biblioteca comunale Civica, presso la ex-scuola Mascagni e la cena/spettacolo al ristorante La Giara, con Claudia della Seta (regista) e Stefania Barzini (chef) in “L’ingrediente perduto”, insieme ad altre quattro attrici in reading- anteprima nazionale.
Antonio Fazzini proporrà negli spazi della ex-scuola Mascagni, per 5 sere un’intima riproposizione del racconto di Assia Djebar “La donna fatta a pezzi”, con la regia di Filippo Renda per poche decine di spettatori. Il racconto che racconto una storia di violenza terrorista,sarà accompagnato da musiche arabe e da un buffet-cena in tema, allestito sulla terrazza.
Elena Arvigo, attrice e regista di grande talento, presenterà una novità assoluta “I monologhi dell’atomica” da Preghiera per Cernobyl di Svetlana Aleksievich (Premio Nobel 2015) e Nagasaki di Kyoko Hayashi; prosegue così il proprio percorso nel teatro civile, indagando altre donne imperdonabili, testimoni scomode di realtà difficili: Hiroshima e Chernobyl, eventi simbolo della distruzione e della morte nucleare.
Negli spazi della biblioteca alcuni incontri d’eccezione: con Franco Cardini su ASSIA DJEBAR, con il presidente dell’Accademia della Crusca Claudio Marazzini, Con Elena Arvigo e Lucia Squeglia, giornalista free lance, collaboratrice da Mosca per La Stampa, L’Espresso, Radio Svizzera, con Livia Grossi giornalista del Corriere della Sera, con Andrea Nanni, nuovo direttore delle nostre attività di formazione.
Comune di calenzano