Calenzano, il M5S deposita un’interrogazione parlamentare per i lavori del Parco delle Carpugnane

0
235
Movimento 5Stelle

Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa a firma Americo D’Elia e Antonio De Natale, consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle a Calenzano:

Con atto 5/11512 nella seduta 809 del 6.6.2017 è stata presentata un interrogazione a risposta scritta al Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.

Dopo l’incontro avuto con i vertici di Autostrade qualche settimana fa sollecitato dal Movimento 5stelle Calenzano con una interrogazione presentata in consiglio comunale a Marzo scorso ed in consiglio regionale ove con una mozione del M5STELLE Regionale votata all’unanimità, il presidente della regione Toscana si impegnava a risolvere le problematiche sollevate dai residenti abbiamo ricevuto in entrambi i casi risposte parziali e non esaustive . Per tanto tramite il Nostro portavoce in commissione Trasporti on. Diego DE Lorenzis si sono interrogati i ministeri competenti.
In merito al progetto di ampliamento alla terza corsia dell’autostrada A1 nei tratti Barberino di Mugello – Firenze nord e Firenze sud – Incisa Valdarno, Autostrade spa ha ricevuto approvazione del piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo sul territorio calenzanese nel parco delle Carpugnane. Le terre e rocce derivanti dalla realizzazione dell’opera, in particolare quelle provenienti dall’escavazione della nuova galleria Santa Lucia, potranno avere caratteristiche chimiche in colonna B oltre a quelli già certificate in colonna A, ai sensi del decreto legislativo n. 152 del 2006 e successive modificazioni ed integrazioni, ossia contenere sostanze contaminanti in concentrazioni tali da determinarne una destinazione d’uso per siti ad uso industriale e commerciale. Quindi tali terre e rocce saranno riportate direttamente nel parco, in un’area che diventerà di proprietà di Autostrade per l’Italia con una destinazione d’uso a pertinenza autostradale: infatti, il piano di utilizzo prevede nella stessa area del rimodellamento morfologico un sito di deposito per i rifiuti derivanti dalle lavorazioni di cantiere;

il progetto di ampliamento dell’autostrada, in ottemperanza a quanto imposto dalla normativa vigente e dagli enti di controllo, prevede la realizzazione di un piano di monitoraggio ambientale per controllare gli impatti delle opere nella fase di costruzione e per verificare l’efficacia delle mitigazioni previste in progetto. In particolare, i rifiuti prodotti in fase di cantiere e di esercizio dovranno essere opportunatamente raccolti ed avviati a recupero e/o a smaltimento secondo le norme di legge (decreto legislativo n. 152 del 2006 e successive modificazioni e integrazioni). Per quanto riguarda le terre e rocce di scavo prodotte in fase di cantiere, risulta che il proponente ha presentato al Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, quale autorità competente, il piano di utilizzo ai sensi del decreto ministeriale n. 161 del 2012;

al riguardo, sono previste per la fase esecutiva di esercizio modalità costruttive tali da non determinare drenaggi significativi nei confronti della risorsa idrica disponibile e, in caso di eventuali impatti negativi su approvvigionamenti pubblici e/o privati, dovrà essere garantito anche l’approvvigionamento sostitutivo di risorsa idrica in tempi brevi. Le relative letture monometriche di monitoraggio ed i rapporti periodici dovranno essere trasmessi al comitato di controllo per eventuali ulteriori interventi ritenuti necessari per la tutela della risorsa idrica;

a tutt’oggi non risultano pubblicati i controlli dell’inquinamento nelle terre sul sito del comitato di controllo –:

se, anche in relazione a quanto stabilito dall’articolo 49 del decreto-legge n. 1 del 2012 convertito dalla legge 24 marzo 2012, n. 27 e dalle relative disposizioni attuative, per l’opera citata siano state rispettate le procedure e le modalità da adottare affinché l’utilizzo dei materiali da scavo avvenga senza pericolo per la salute dell’uomo e senza recare pregiudizio all’ambiente;

se il Governo, intenda assumere iniziative per garantire la pubblicazione delle letture monometriche di monitoraggio ed i rapporti periodici per conoscere se ci siano stati interventi per la tutela della risorsa idrica;

se i Ministri interrogati intendano promuovere ogni necessaria verifica sull’area del parco al fine di rassicurare la popolazione allarmata dalla progettata trasformazione del territorio e dai rischi di compromissione dell’ambiente e attivare le iniziative di competenza affinché sia tutelata un’area di straordinaria rilevanza naturalistica e paesaggistica.
Aspetteremo la risposta è non ci fermeremo finché i cittadini delle carpugnane non saranno stati ascoltati e finché non sarà fatta luce sulla smaltimento di quelle terre di scavo.

Per leggere l’atto, clicca qui.

NESSUN COMMENTO