Il sestese Niccolò Campriani, vincitore di due medaglie d’oro nel tiro a segno alle Olimpiadi di Rio De Janeiro, ha rilasciato un’intervista al mensile I’ Grillo Fiorentino. Vi riportiamo alcune sue parole:
Com’è stato il ritorno alla normalità dopo l’Olimpiade di Rio?
“Per il momento il ritmo non si allenta, ho tante cose da fare e non ho tempo materiale per fare tutte. Sto facendo un trasloco e sono impegnato tutti i giorni con gli scatoloni, poi mi chiamano i giornalisti, gli allenatori. Insomma un sacco di gente mi vorrebbe ad appuntamenti ed incontri. Per tornare alla normalità ancora ci vorrà parecchio tempo“.
Quando è partito per Rio qual è era il suo obiettivo?
“Mi aspettavo una buona performance, me lo sentivo dentro. Il pensiero della medaglia ti sfiora la mente per pochi attimi, ma subito dopo cerchi di non pensarci. Si tratta di uno sforzo mentale notevole: accettare quello che viene perché questo sport è una parte di te. Devi trovare il giusto mix tra performance e sensazioni ben precise. Il primo oro, quello alla carabina dieci metri, l’ho cercato e voluto con tutto il mio cuore. Invece la medaglia d’oro alla carabina 50 metri, tre posizioni è stata una performance zoppa. Ho fatto una buona finale, ma sono stato aiutato dalla fortuna. Quando ho visto l’8 di Kamenskiy non ci potevo credere, era il mio momento. Sono stato chiamato dallo spirito olimpico ed ho fatto 10. Una liberazione“.
Sabato 8 ottobre Niccolò Campriani alla biblioteca Ragionieri