A Campi Bisenzio non si placa la polemica relativa allo SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati). Dopo le parole di Paolo Gandola, capogruppo di Forza Italia, arriva la risposta del sindaco Emiliano Fossi:
“sulla vicenda dell’accoglienza a Campi Bisenzio serva fare chiarezza: a ieri – si legge in una nota stampa del Comune – erano arrivate 13 persone, altre 3 oggi. Le 13 che hanno scatenato le polemiche sono tutte titolari di asilo o protezione internazionale, provengono dal Pakistan, dal Mali e dal Gambia, persone che hanno diritto a stare qui perché sono state giudicate in pericolo di vita. Questi sono i numeri oggi. Ogni ulteriore arrivo sarà deciso dal Ministero degli Interni e comunicato dalla Prefettura.
I numeri dell’accoglienza vanno conosciuti: l’accordo Nazionale tra il Ministero degli Interni e ANCI prevede per Campi una capienza massima di 264 ospiti, peraltro mai raggiunta, per un tetto massimo di poco più di 5 migranti ogni mille abitanti. Un fenomeno certo gestibile e che abbiamo sempre gestito senza problemi per i cittadini, che, anzi, con il mondo dell’associazionismo sono sempre stati di sostegno nell’inclusione di queste persone“.
Ad oggi nel territorio campigiano sono ospitate 68 persone, per il CAS sono presenti 52 persone, distribuite in 5 strutture, mentre per lo SPRAR sono 16, quelli di cui si parla, ospiti di due appartamenti. In tutto, compresi i nuovi arrivi che hanno suscitato così tante polemiche, siamo a 68 persone, 1 ogni 700 abitanti.
Eventuali nuovi arrivi saranno possibili solo su decisione del Ministero degli Interni attraverso la Prefettura, e per la struttura di Gorinello potranno essere al massimo 44, divisi in 4 appartamenti.
“L‘intenzione del Comune è sempre stata quella di lavorare sempre più sul modello SPRAR per un progressivo superamento dei CAS perché il primo garantisce maggiori margini di controllo del pubblico e percorsi di inserimento lavorativo e sociale di qualità, una volontà dimostrata dall’accordo di collaborazione tra Campi, Scandicci e la Società della Salute sottoscritto nel 2017, passato in Giunta e in Consiglio Comunale, ed oggetto oggi di polemiche“, così l’Assessore alle Politiche Sociali Luigi Ricci che aggiunge assieme a Fossi: “Come amministrazione si è sempre lavorato per la gestione di un fenomeno complesso come quello dell’accoglienza, lavorando con il privato sociale, le associazioni, la nostra comunità e i cittadini. Così continueremo a fare perché quello dell’accoglienza diffusa è un modello che sul nostro territorio funziona e non comporta disagi per i cittadini, ma che regge solo se ognuno fa la sua parte. Ci sarà sempre chi sceglierà di fare polemica e cercherà di diffondere la paura tra i cittadini, è un metodo di propaganda conosciuto che non ci stupisce, noi però siamo stati eletti per gestire i problemi e risolverli, non per cavalcarli, e ci dedichiamo giorno e notte a questo. Lo facciamo nel pieno rispetto della trasparenza e delle regole, con atti in Giunta e in Consiglio Comunale, senza sottrarci al confronto con i cittadini. Noi rispettiamo la Costituzione su cui abbiamo giurato e le leggi dello Stato e lavoriamo costantemente per il bene della nostra comunità campigiana“.
Infine il Sindaco Fossi aggiunge: “Da oggi stesso saremo al Gorinello, con gli assessori ed i consiglieri comunali, nei bar e negli esercizi commerciali come per le strade, per spiegare e raccontare, per opporci a chi diffonde la paura e lavorare con i cittadini per dimostrare ancora una volta che Campi è una comunità aperta e accogliente. Lavoreremo per far conoscere gli ospiti alla comunità, per organizzare momenti di socialità e di impegno comune. Dobbiamo evitare razzismi e conflitti, ed il modo migliore è far conoscere e incontrare le differenze. A chi non fa altro che fomentare i conflitti nelle nostre comunità dico questo: non andrete lontano. Non vi basterà soffiare sulle paure delle persone sui social network, perché dimostreremo con il buon governo che si può essere umani e fare il bene della nostra comunità, che si possono dare risposte ai bisogni senza per forza prendersela con i più deboli“.