Apertura della procedura di mobilità per circa 70 dei 350 dipendenti di Firenze: l’hanno preannunciata i vertici del fondo d’investimento Clessidra, che controlla l’azienda Cavalli. Per protesta, stamani oltre un centinaio di lavoratori con Rsu e sindacati hanno scioperato (l’adesione è stata quasi totale) e manifestato davanti allo stabilimento dell’Osmannoro (Sesto Fiorentino). Nell’occasione, molte lavoratrici (le donne sono circa il 60% del personale, che ha un’età media poco superiore ai 40 anni) hanno indossato la maschera da leonesse come simbolo di lotta (la nuova proprietà, una volta insediatasi, le aveva spronate a lottare proprio come leonesse per il lavoro).
“L’azienda ha fatto i conti sbagliati pensando di comunicare 70 licenziamenti senza proporre un Piano industriale per una visione d’insieme che confermi investimenti, rilancio del marchio e legame col territorio, che è sempre stato un punto forte del brand – ha detto Bernardo Marasco della Filctem Cgil Firenze -. L’azienda aveva sì parlato di riorganizzazione, ma non ci aspettavamo che intendesse avanzare 70 esuberi, e finora il progetto organico non ci è stato nemmeno presentato. La manifestazione di oggi serve anche a sfidare l’azienda a proporre un rilancio: alla proprietà rimproveriamo la soluzione drastica della mobilità, quando ci sarebbero soluzioni meno traumatiche come gli ammortizzatori sociali. Non possiamo accettare questa situazione e i conseguenti impatti sociali, chiaramente, e metteremo in campo tutti i mezzi possibili per cercare di scongiurare questo quadro”. L’iniziativa di oggi è stata solo la prima di una mobilitazione: in questo momento è in corso uno sciopero anche alla sede di Cavalli di Milano.
CGIL Toscana