Chiari (pres. scuola liuteria Ferroni): “Siamo gli unici a ricostruire strumenti musicali medievali”

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Sul Corriere Fiorentino troviamo un articolo dedicato a Fabio Chiari, maestro liutaio e presidente della scuola di liuteria “Fernando Ferroni” di Sesto Fiorentino. Ve ne proponiamo un estratto.

“Questa è l’unica scuola dove i maestri lavorano e gli allievi guardano”, parola di Fabio Chiari, maestro liutaio e presidente della scuola di liuteria toscana Fernando Ferroni, di Sesto Fiorentino nella quattrocentesca villa San Lorenzo. A tre anni dal suo decollo il maestro liutaio rilancia e dà vita a un ambizioso progetto che si chiama «Ad Futura» esposto con dovizia di particolari nelle pagine del libro scritto dallo stesso Chiari in occasione della prima esposizione nazionale degli strumenti della scuola: Liuteria toscana, pubblicato nel giugno scorso, dove sono rappresentati diversi strumenti musicali costruiti dal maestro stesso.

“Lo sa perché i liutai campano fino a cent’anni? Perché questo non è un lavoro, è una passione, un piacere, un divertimento che ti appassiona— attacca mastro Chiari — Nella nostra scuola, che ha aperto i battenti nel 2013, continuano ad arrivare allievi da tutta Italia e da tutto il mondo, dalla Svizzera, persino dal Brasile e dalla Corea, perché siamo l’unica scuola al mondo che insegna a ricostruire strumenti musicali medievali”. Nell’aula laboratorio, piena di arnesi di ogni tipo, modelli in legno , tavoli da lavoro, si impara a costruire quegli strumenti medievali rappresentati nei dipinti dell’epoca di mezzo: salteri, cetre, strumenti a fiato. Dopo un’attenta analisi i maestri si mettono al lavoro per riprodurli fedelmente e per farli suonare di nuovo. Chiari è una vera superstar, pare uscito dalle pagine di Curzio Malaparte: toscano fino al midollo, polemico, sanguigno, appassionato, vulcanico. Il corso dura due anni, gli allievi sono attualmente arrivati a un centinaio, dopo aver imparato a costruire strumenti, ognuno prende la sua strada in un settore che ha buoni sbocchi lavorativi, non solo in Italia ma anche all’estero, vista la carenza di artigiani. A fine corso la scuola lascerà in dono i lavori degli allievi ai comuni entro i quali si trovano gli affreschi e che avranno contribuito alla realizzazione del progetto: «Una ciliegina sulla torta — assicura Chiari”. Oltre a lui alla Ferroni operano altri due maestri: Francesco Algieri e Davide Ara”.

(l’articolo integrale nel quotidiano in edicola)

 

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