In circa 400 per le strade di Sesto al corteo della Richard-Ginori

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Sesto Fiorentino si stringe attorno alla Richard-Ginori. Circa quattrocento persone hanno partecipato questa mattina al corteo indetto dai sindacati Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec e Cobas.

Sono tre, in particolare, le richieste dei lavoratori della storica manifattura di porcellane:
1) no a speculazioni sull’area in cui sorge la fabbrica. Come si legge nel comunicato stampa: “è indispensabile che il gruppo Kering e la liquidazione che possiede il terreno si accordino sull’acquisto”;
2) investimenti per la riqualificazione dello stabilimento;
3) riapertura del museo di Doccia, “patrimonio inestimabile della storia della città e del lavoro”.

Il fatto che la fabbrica rimanga in quel luogo garantirebbe la possibilità di fare un’azione seria per riaprire il museo di Doccia, chiuso da tanto tempo e in condizioni sempre più critiche – ha detto Bernardo Marasco, segretario generale della FILCTEM CGIL Firenze -. E’ una giornata importante per la cultura sestese e per il lavoro. In caso di spostamento della fabbrica non ci sarebbe un progetto di sviluppo complessivo. Sarebbe un problema per il marchio stesso perché il rapporto della manifattura con Sesto Fiorentino è identificativo“.

Falchi

Mi ha fatto piacere vedere tutte queste persone alla manifestazione considerando la giornata lavorativa – ha aggiunto il sindaco di Sesto Fiorentino, Lorenzo Falchi -. Per fortuna non siamo nella situazione del fallimento di tre anni fa, ma ciò non vuol dire che bisogna tenere bassa l’attenzione. È una trattativa privata, ma l’attenzione è collettiva. Su quei terreni deve rimanere la Richard-Ginori. Non ci deve essere nessuna speculazione su quell’area, su questo punto tutte le forze politiche sono d’accordo. La risoluzione della questione relativa alla permanenza della Richard-Ginori a Sesto deve essere accompagnata dalla risoluzione della vicenda del museo di Doccia. Da parte del Comune c’è l’intenzione di far capire alle parti di chiudere positivamente la trattativa“.

Falchi-Simoncini

L’interesse della Regione per la Richard-Ginori è fortissima, la manifattura è uno dei simboli della Toscana – ha concluso Gianfranco Simoncini, consigliere per il lavoro del presidente Enrico Rossi -. Difendere il futuro a Sesto è fondamentale per le politiche industriali della Regione. Dopo la manifestazione di oggi ci vedremo con l’azienda e la curatela. Cercheremo di fare pressione affinché si possa arrivare ad una conclusione positiva della trattativa. Il fatto che alle spalle della Richard-Ginori ci sia un grande gruppo mondiale, Kering, ci dà ulteriori elementi di fiducia“.

STEFANO NICCOLI

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