Comitato chiusura poligono di tiro delle Croci: “Ancora nessuna risposta dall’amministrazione alla nostra petizione”

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Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa del Comitato per la chiusura del Poligono di Tiro alle Croci di Calenzano.

Sono passati cinque mesi da quando è stata depositata presso il protocollo del Comune di Calenzano una petizione promossa dal Comitato per la chiusura del poligono di tiro alle Croci di Calenzano, sottoscritta da oltre 150 residenti. Per capire che fine aveva fatto la petizione e cosa stava “brigando” l’Amministrazione, che per la vicenda si ritrova con proprio dipendente sotto indagine preliminare da parte della Magistratura (insieme al responsabile del poligono), è stato necessario chiedere un incontro con il Sindaco.

La mancata risposta non è dovuta a volontà politica: l’Amministrazione risponde sempre, ci ha detto il nostro primo cittadino. Però, dal protocollo al suo tavolo è arrivata una petizione priva di una o più pagine e la segreteria del Sindaco, in cinque mesi, non è stata in grado di rintracciare il primo firmatario. Il Sindaco e la Segreteria non lo conoscono: eppure, è un residente del Comune, regolarmente sposato, con figli che frequentano le scuole comunali e che gode di tutti i diritti civili riconosciuti dallo Stato Italiano. Siamo certi che non risulta sconosciuto all’Ufficio Anagrafe: forse sarebbe bastato mettere i due uffici in contatto per rintracciarlo!

Ma come se non bastasse ci si tiene a far sapere che il Comitato si è regolarmente costituito così come previsto dallo Statuto comunale: paradossale che i cittadini conoscano le norme di questo comune più di chi lo dirige ……. Della costituzione è stata data ufficiale comunicazione all’Amministrazione (con tanto di numero di protocollo) e sono stati elencati tutti i componenti dello stesso: magari se il Sindaco, o la sua segreteria, si fossero coordinati con gli uffici competenti avrebbe trovato, in quell’elenco, qualche cittadino di loro diretta conoscenza, facilmente rintracciabile.

Quindi niente scuse, se l’Amministrazione non risponde ad una petizioni è perché non vuole rispondere. Prendiamo atto che non abbiamo avuto risposte e che, forse, non le avremo mai, alla faccia dello Statuto Comunale e delle regole che questo contiene. Ma passiamo alla vicenda: il poligono si trova in area protetta ed è stato autorizzato senza la necessaria valutazione di incidenza. Ora, il Comune sta lavorando per sanare l’inadempienza ignorando sentenze della Corte di Cassazione che negano tale possibilità. La riapertura sembra imminente perché, dopo i necessari approfondimenti, il disagio è relegato solo ai residenti (come se fosse poco!).

E il Signor Sindaco ha tenuto a precisare che, da un punto di vista politico, è disponibile a spendersi affinché tale disagio sia ridotto (non eliminato, bensì ridotto, perché il benessere della popolazione residente non è, evidentemente, una priorità di questa Amministrazione). Ma non ci sono vie di mediazione o facili scappatoie: il Sindaco è un politico che rappresenta l’Amministrazione di questo comune. Politicamente ha dettato le norme urbanistiche di questo territorio decidendo cosa si poteva fare e dove. Politicamente ha deciso che le Croci di Calenzano potevano diventare un’area giochi per gente dotata di armi da fuoco.

Non ci accontenteremo della sua disponibilità, pretendiamo il rispetto delle regole, di tutte le regole, compreso quelle che il Sindaco ha contribuito a redigere. E non ci fermeremo: se il Comune, fino ad ora, ha avuto paura della possibile richiesta danni da parte dell’associazione che gestisce il poligono, da oggi può iniziare a temere richiesta analoga da parte dei residenti che non sono disponibili a tollerare tale disturbo“.

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