“Cultura opera pubblica”: appello di intellettuali, artisti e attori a sostegno di Fossi

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“Quando si pensa ad un’opera pubblica sicuramente vengono in mente d’istinto la realizzazione di una strada, di una scuola, di un ponte. Per noi anche la cultura è un’opera pubblica a tutti gli effetti. Investire in cultura vuol dire dare valore alla bellezza delle città in cui viviamo, vuol dire creare occasioni di incontro per le persone, abitudini, relazioni. Vuol dire cementare sempre di più uno spirito di comunità, e farlo attraverso la cultura è la sfida più grande, è l’opera pubblica più bella e duratura”. Così tanti intellettuali, artisti, personaggi dello spettacolo e attori spiegano il proprio sostegno a Emiliano Fossi. Da Giancarlo Mordini, Direttore Artistico Pupi e Fresedde del Teatro di Rifredi all’imprenditore dello spettacolo Massimo Gramigni, da Riccardo Ventrella, Responsabile Comunicazione Teatro della Toscana a Lara Favi, Direttrice Accademia Danza Hidron, da Antonio Dimilta, Presidente Associazione Blue Note all’attore Bruno Santini, solo per citarne alcuni fra le decine hanno infatti firmato un manifesto appello dal titolo non equivocabile “LA CULTURA E’ UN’ OPERA PUBBLICA”.

Quando si pensa ad un’opera pubblica – scrivono – sicuramente vengono in mente d’istinto la realizzazione di una strada, di una scuola, di un ponte. Per noi anche la cultura è un’opera pubblica a tutti gli effetti. Investire in cultura vuol dire dare valore alla bellezza delle città in cui viviamo, vuol dire creare occasioni di incontro per le persone, abitudini, relazioni. Vuol dire cementare sempre di più uno spirito di comunità, e farlo attraverso la cultura è la sfida più grande, è l’opera pubblica più bella e duratura”.

E partendo da questa premessa fanno notare come a Campi ci siano “spazi, luoghi, edifici, ville e giardini, importanti per il loro valore storico e artistico certo, ma anche e soprattutto perché sono parte della memoria della nostra comunità”. E spiegano che una comunità per vivere meglio ha bisogno di un’amministrazione “consapevole del fatto che per promuovere lo sviluppo della cultura questa deve essere libera e accessibile”, e che “valorizzi la propria bellezza e la propria memoria, e che metta in atto azioni concrete per dare spazio, dignità, riconoscimento ai tanti che ogni giorno fanno cultura”. Quello che Campi, sottolineano, ha fatto col sindaco Fossi. Perché a Campi, fanno notare “c’è una biblioteca immersa in un grande parco vicina al fiume che dà il nome alla città, nella quale c’è uno spazio bambini attrezzato dove si organizzano letture animate, dove i ragazzi studiano, si conoscono, si confrontano, crescono. C’è un teatro che è un gioiello, aperto all’uso di tutti e che in questi anni è diventato un punto di riferimento culturale per l’area fiorentina, e non solo, senza perdere il suo ancoraggio alla realtà campigiana. E ci sono altri due teatri che hanno una programmazione organica e di qualità con un grande seguito di pubblico. E c’è un museo dedicato ad un artista poliedrico come Antonio Manzi, che ha ricevuto apprezzamenti e riconoscimenti a livello nazionale. E ci sono tante associazioni, singoli operatori culturali che ogni giorno fanno cultura”.

Insomma a Campi il terreno della cultura e della partecipazione dei cittadini alle attività culturali è stato arato e seminato bene. “Il lavoro fatto in questi anni dal sindaco Emiliano Fossi e dall’amministrazione comunaledicono i firmatari dell’appello – ha permesso di dare valore a tutto questo. Nonostante i problemi di bilancio questa amministrazione non ha mai pensato di risolverli togliendo risorse alla cultura, anzi”. Quindi per questi esponenti del mondo della cultura la conclusione è naturale: il lavoro di Fossi ha bisogno di essere portato avanti perché “Campi ha bisogno di una cultura fatta da tanti per tutti, ha bisogno di un panorama culturale che stimoli l’intera comunità ad essere vivace, curiosa e fiera. Così è stato e così deve continuare ad essere. Sempre di più, sempre meglio”.

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