De Girolamo (Cispel Toscana): “Termovalorizzatore, partire si può. E si deve”

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Alfredo De Girolamo, presidente di Confservizi Cispel Toscana, ha scritto la seguente lettera al direttore del Corriere Fiorentino.

I lavori di costruzione del nuovo impianto di termovalorizzatore dell’Ato Centro a Case Passerini possono e devono essere avviati subito. Con la risposta del Comune di Sesto Fiorentino relativa al pagamento, da parte di QThermo, degli oneri di costruzione dell’impianto, gli adempimenti preliminari richiesti dall’autorizzazione integrale (Aia) si sono completati e il cantiere può essere aperto senza altri rinvii. 

Le osservazioni sul tema espropri dei terreni, chiunque le faccia, sono inesistenti. I terreni su cui sorgerà l’impianto sono già di proprietà di QThermo e il perfezionamento tecnico di cui si parla riguarda solo un vincolo per una servitù per l’attraversamento della linea elettrica. Lo stesso decreto della Regione Toscana con il quale si sospende il procedimento di correzione dell’errore sulla procedura di apposizione del vincolo di servitù per l’elettrodotto, infatti, dichiara che si tratta di opera accessoria e che, quindi, non compromette l’avvio del cantiere.

Ogni uso strumentale di questo cavillo è inaccettabile, il cantiere si apre e gli aggiustamenti di dettaglio possono essere fatti in corso d’opera, come dice l’autorizzazione. Oggi la materia autorizzativa è di competenza della Regione e gli uffici dovranno procedere secondo quanto previsto dalle leggi e dagli atti già approvati. 

L’impianto è deciso e autorizzato e quindi va realizzato secondo il percorso definito dalle amministrazioni competenti. L’aspetto tecnico cui fa riferimento il sindaco di Sesto dunque sarà risolto rapidamente e non pregiudica, come recitano gli stessi atti autorizzativi, l’avvio dei lavori. Non esiste un problema di proprietà dei terreni. La minaccia da parte del sindaco di ‘fermare i lavori anche con la forza’ è davvero pretestuosa e irragionevole. QThermo dispone di tutti gli atti autorizzativi per avviare la costruzione, l’impianto è frutto della decisione e della pianificazione locale e regionale, nonché di una gara ad evidenza pubblica e fa parte della rete strategica nazionale, come ha recentemente ricordato anche il Ministro dell’Ambiente e com’è contenuto nello specifico decreto legge che individua tale rete.

Auspico che la Regione Toscana faccia la sua parte, sia per le sue competenze autorizzative che per una rapida approvazione del Piano Regionale. In un Paese moderno e civile un’opera decisa, approvata e autorizzata deve essere realizzata senza incertezze e rinvii. Il tempo del dibattito e della valutazione politica c’è stato e dopo 15 anni di discussioni adesso è il momento di realizzare un’opera indispensabile e strategica per chiudere il ciclo della gestione dei rifiuti nell’area metropolitana Firenze, Prato e Pistoia.

Il balletto delle incertezze e dei dubbi fa solo male alla Toscana, allontana gli investitori e mina la credibilità di una terra famosa, invece, per la qualità della sua pubblica amministrazione e per la vocazione ad attrarre  innovazione ed imprese. Ci sono stati dei ricorsi e com’è giusto il Tar si esprimerà ad ottobre. Ma il cantiere va aperto subito consapevoli che chi amministra la cosa pubblica non può spostare sui giudici amministrativi l’onere di una decisione politica. Anche questo è sbagliato”.

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