“Si può dire no alle discariche e agli inceneritori, ma è una lotta lunga: a Napoli, mettendo insieme comitati, popolo, e noi, l’amministrazione comunale, l’abbiamo vinta“. Lo ha detto il sindaco del capoluogo campano Luigi De Magistris, intervenendo a Sesto Fiorentino a un presidio organizzato da associazioni e comitati contro la realizzazione dell’inceneritore sul territorio cittadino al quale prendono parte circa 200 persone.
Per vincere la battaglia, ha spiegato poi De Magistris, “devi puntare su politiche impiantistiche e ambientali alternative che hanno bisogno di tempo, come il compostaggio, la differenziata e la riduzione dei consumi. Da noi è stata una rivoluzione”. Secondo il sindaco, oltre alla lotta ‘di popolo’, sul tema dei rifiuti, per “vincere” occorre però condurne un’altra sul fronte istituzionale, facendo leva “sulla Regione – ha detto – abbiamo convinto De Luca a stralciare l’impianto degli inceneritori e a finanziarci gli impianti di compostaggi. Dunque la battaglia popolare e dell’amministrazione locale ha convinto anche la Regione a recedere dalle scelte del centro destra e del centro sinistra che erano scegliere gli inceneritori. L’amministrazione locale può fare parecchio. Ma l’unione tra sindaco che è istituzione, e movimenti, esperienza atipica in Italia”.
La frase usata in campagna elettorale all’indirizzo del premier il sindaco di Napoli Luigi De Magistris forse non la ripeterebbe adesso, in quanto “non estrapolabile dai toni e dal contesto del comizio”, ma “a parte aver parlato con il cuore, con la passione, che avevo detto in fin dei conti? Che il governo aveva paura di quello che stava succedendo a Napoli, e avevo ragione perché ho vinto”. A tornare con i giornalisti sull’episodio di alcuni mesi fa, prima della sua rielezione, è lo stesso sindaco, a Sesto Fiorentino ad un presidio di associazioni e centri sociali contro l’inceneritore. “Il concetto era che un’esperienza popolare autonoma, contro il sistema, molto fondata in una connessione con la gente e la città fa paura a chi invece costruisce politiche oligarchiche, liberistiche, verticali e di concentrazione del potere – ha spiegato De Magistris – A Napoli abbiamo liberato energie, abbiamo riconosciuto che esperienze di liberazione sul territorio vanno salvaguardate e non sono un pericolo per la società; questo fa paura”. De Magistris ha spiegato di sentirsi “un sindaco di strada e uomo delle istituzioni: cerco di trovare una sintesi tutta partenopea”, ha detto.
Ansa