Sarà processato rapidamente il parroco di San Ruffignano a Sommaia. E’ quello che si intuisce dalla parole del procuratore Giuseppe Nicolosi che ha seguito il caso insieme al sostituto Laura Canovai.
L’atteggiamento collaborativo di Don Paolo Glaentzer potrebbe indurre gli inquirenti, che peraltro, non ritengono di dover ascoltare la bimba, ad accorciare i tempi delle indagini e affrettare l’apertura del processo.
Intanto emergono altri particolari della vicenda.
Innanzi tutto non risulta che il prelato abbia scritto una lettera offrendo alla famiglia il sostegno economico per affrontare il ricorso che i genitori presentarono alla Corte d’ Appello per riavere l’affidamento dei figli, ma rimangono i dubbi sui 7 mila euro donati alla famiglia stessa. A che titolo? Probabile che nei prossimi giorni i genitori della bambina siano ascoltati nuovamente dagli inquirenti in merito alla vicenda.
Le autorità religiose intanto ribadiscono la tolleranza zero nei confronti dei prelati responsabili di violenze contro minori. Don Nando Ottaviani, parroco di Coreglia Antelminelli, nella valle del Serchio, ieri si è reso protagonista di una diretta Facebook nella quale ha chiesto il carcere per don Paolo Glaentzer. Il vescovo di Lucca, Italo Castellani ha precisato che il sacerdote non sarà ospitato in una canonica ma in una casa di sua proprietà e che non potrà dire messa. Il vescovo di Prato, monsignor Franco Agostinelli – secondo quanto riportato da Il Tirreno – avrebbe citato le parole di Gesù riportate nel Vangelo di Matteo
“Chi scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare”.
Secondo alcuni la frase di Cristo sarebbe riferita proprio a chi molesta i bambini, mentre altri ritengono sia rivolta a chi dimostra poca fede.
Secondo quanto riportato da La Nazione, infine, durante la perquisizione in canonica sarebbe stato ritrovato un fucile da caccia non autorizzato, ma il fatto sembra essere esterno ai fatti oggetto di investigazione.