Falchi: “Nessun fortino a Sesto, ma sulle infrastrutture va ridiscusso tutto”

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Il sindaco di Sesto Fiorentino Lorenzo Falchi ha rilasciato un’intervista al Corriere Fiorentino. Queste alcune sue dichiarazioni:

Il sindaco di Firenze Dario Nardella ha detto: pronto a sedermi ad un tavolo con Falchi, ma sulle infrastrutture non si può tornare indietro, anche nell’interesse della Piana. Lei che risponde?
Al contrario di quello che dice qualcuno, a Sesto non c’è alcun fortino e noi non ci siamo barricati all’interno del palazzo. Siamo pronti al dialogo, ma diciamo chiaramente che non siamo d’accordo sul tipo di sviluppo scelto non solo per la piana, ma anche per tutta l’area metropolitana“.

Ma qual è la sua idea sullo sviluppo dell’area?
La piana ha contribuito enormemente allo sviluppo economico di tutta la Toscana che, però, non può essere disgiunto dalla salvaguardia dell’ambiente. Il livello di guardia è stato superato. E poi pensiamo al Polo scientifico che dà valore aggiunto all’hinterland e sarà messo a rischio dall’aeroporto. E non lo dice il sindaco di Sesto, ma il rettore dell’Università di Firenze“.

Ma la presenze del Polo dimostra che non si è pensato alla piana solo come a una discarica?
Il Polo deve rimanere lì dov’è e bisogna riproporre il progetto di cui si parla da anni: il parco della piana che serve da compensazione per le infrastrutture che sono sono state costruire in quell’area nel corso degli anni“.

Per inceneritore e aeroporto ci sono già una serie di autorizzazioni. lei dirà no a tutti i costi?
“Utilizzerò tutti gli strumenti amministrativi e politici per impedirne la costruzione. E l’ho già dimostrato facendo costituire in giudizio il Comune a fianco delle associazioni ambientaliste. Insieme a questo spenderà tutto me stesso per rilanciare un dibattito molto più ampio, culturale e politico, sulla necessità di ripensare ad alcune scelte“.

Ma è un dibattito che si trascina da più di 30 anni: non le pare tardivo un ripensamento?
Non credo. E poi negli ultimi anni sono cambiate alcune carte in tavola e sono maturati approcci culturali diversi allo sviluppo“.

L’ampliamento di Peretola porterà tra 2mila e 5mila nuovi posti di lavoro secondo l’Irpet. Non è di sinistra difendere il lavoro?
Io non credo che questa infrastruttura porti tutti i benefici che vengono sbandierati. Durante la campagna elettorale ho parlato con i vertici di grandi aziende come Eli Lilly, Ferragamo, Richard Ginori e altri e quando ho chiesto loro quali fossero i motivi di competitività mi hanno indicato altri fattori“.

Le hanno detto che non sono interessati all’aeroporto?
Non metto in bocca ad altri cose che non hanno detto. Secondo loro i fattori importanto sono una comunità coesa, dove c’è forza lavoro scolarizzata e con competenze e servizi di qualità. Questo non significa che per loro l’aeroporto non sia importante. Ma se noi poniamo l’attenzione solo sulle infrastrutture, rischiamo di dimenticare ad esempio la manifattura. Non possiamo pensare di vivere solo di turismo: è una grande fonte di ricchezza, ma non basta“.

Sul termovalorizzatore il Comune di Sesto ha dato il via libera anni fa. Lei si è trovato in campagna elettorale a dire no senza però parlare di chi ha fatto quella scelta, forse perché era – come era l’ex sindaco Gianassi – tra i suoi sostenitori. Nessun imbarazzo?
Nessuno. Ciò che vorrei per il mio territorio l’ho scritto nel mio programma: chi mi ha sostenuto, l’ha condiviso“.

(l’intervista integrale nel quotidiano in edicola)

 

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