“Vorrei che i Muse scrivessero l’inno del Pd”. Parlava così, nell’ottobre 2012, l’allora sindaco di Firenze Matteo Renzi. Ed è proprio con una canzone della nota rock band britannica che Lorenzo Falchi, il candidato sindaco di Sesto Fiorentino sostenuto da Sinistra Italiana e dall’associazione Per Sesto, ha aperto la propria campagna elettorale al cinema Grotta nella mattinata di sabato 23 aprile. Esaurita la sala 2 del noto multisala di via Gramsci. Tra i presenti anche l’ex primo cittadino Gianni Gianassi. “Bella Sesto”: è questo lo slogan del trentasettenne che non le ha mandate a dire a Lorenzo Zambini del Partito Democratico e alla giunta Biagiotti: “Mi viene da ridere quando ci viene detto che con Zambini c’è una novità. Ma quale novità. Ci sono sempre le solite persone, i soliti metodi. Crediamo nel ballottaggio, dove sfideremo il Pd. Sesto deve avere la possibilità di scegliere il proprio futuro. Mi sono candidato anche perché la politica è caduta ad un livello basso durante il governo Biagiotti. La sua amministrazione non ha raccontato la verità ai cittadini, è sempre stata chiusa nel palazzo. Sempre pronta a subire le decisioni dei gruppi di potere. Sesto non si merita un’amministrazione del genere. Servono un sindaco e una giunta capaci di confrontarsi con le persone. Il mio programma si basa sulla partecipazione. Se non arrivassimo al ballottaggio? Decideremo sulla base dei programmi, soprattutto sulle questioni centrali del territorio”.
Falchi ha ribadito il no al nuovo aeroporto di Firenze e al termovalorizzatore: “Le nostre questioni principali riguardano la difesa del territorio, quindi continueremo ad opporci alle due opere. Il nostro è un no ragionato. Non è possibile inserire nel nostro territorio l’aeroporto e il termovalorizzatore che hanno un forte impatto sanitario e infrastrutturale”.
Non solo questioni ambientali però. “Ci sono anche altri punti da considerare. Il Comune dovrà stare attento alla centralità e alla dignità del lavoro e alle varie vertenze. Quando si parla di lavoro, non si può non citare la Richard Ginori – ha continuato Falchi -. Faremo di tutto affinché lo stabilimento rimanga sul territorio di Sesto Fiorentino e che il livello occupazionale non muti. Non consentiremo nessuna speculazione sull’area di viale Giulio Cesare. Oltre al lavoro ci sono le politiche sociali, le politiche sanitarie e le politiche per la casa. Vogliamo che il Comune sia attento anche a questi aspetti. Porremo la nostra attenzione anche al mondo della scuola, dell’edilizia scolastica e dei servizi all’infanzia. Questi ultimi sono un fiore all’occhiello per la nostra città. Punteremo su questi con la realizzazione del nuovo asilo nido a La Zambra e della nuova ludoteca in via Sarri. Ovviamente attenzione anche alla cultura, quindi al Polo di Doccia che è un fiore all’occhiello da valorizzare. Vogliamo lanciare un concorso di idee per fare un ragionamento sugli spazi culturali di Sesto. La cultura non può permettersi sovrapposizioni di funzioni.
Capitolo sport: abbiamo sentito un grido di allarme delle associazioni nei confronti dell’amministrazione. Vogliamo che il Comune rappresenti un punto credibile per le associazioni sportive che devono essere aiutate a reggersi sulle proprie gambe.
Per quanto riguarda il centro e più da vicino la Lucciola penso che ci sia bisogno di recuperare il giardino. E’ uno spazio bellissimo da rendere alla città. C’è, però, il tema di come renderlo vivo. Sulla base delle risorse disponibili dovremo capire quale sarà il progetto migliore. La vivibilità del centro è una questione molto importante per noi. Il commercio è anche un motore relazionale, non è fondamentale solo sul piano economico e del lavoro. Ci dovranno essere più iniziative concordate tra amministrazione e commercianti. Inoltre vorremmo introdurre una grande fiera dell’eccellenza del territorio che richiami persone dalla provincia e dal territorio circostante. Il centro non deve essere vissuto solo dai sestesi e non deve essere la direttrice di attraversamento tra Firenze e Prato. Parlando sempre di mobilità, Querceto e Collonata non devono essere scollegate, in più vorremmo valorizzare il trasporto su ferro e le stazioni minori come quelle de La Zambra e del Neto“.
Falchi ha terminato il suo discorso con la citazione del programma elettorale che repubblicani e socialisti presentarono per le elezioni del 1899. Un documento che, a detta del candidato, mostra ancora la sua attualità perché trasmette la forza ideale di quei partiti di sinistra che vollero prendere in mano il futuro di Sesto per migliorare le condizioni di vita e le condizioni materiali e morali di lavoro. “Ci sentiamo – ha concluso Falchi – gli eredi ideali di quella tradizione di buon governo, di quella voglia di cambiamento. Noi vogliamo rendere Sesto più accogliente e migliore. Vogliamo renderla la Bella Sesto“.
STEFANO NICCOLI