Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa con le parole di Lorenzo Falchi, candidato sindaco di Sesto Fiorentino sostenuto da Sinistra Italiana e dall’associazione Per Sesto.
“Ha perfettamente ragione Lorenzo Zambini: Sesto ha bisogno di essere governata senza perdere altro tempo nell’immobilismo. E la colpa non è del commissario, ma del sindaco Sara Biagiotti di cui Zambini si è dimenticato di essere stato vice. Capisco che non gli risulti difficile nasconderlo, vista l’inconsistenza di quell’esperienza, ma di questi due anni di niente il PD e il suo candidato portano tutta la responsabilità”.
“Sesto non ha bisogno di un sindaco teleguidato da Roma, estraneo a Sesto, agli interessi dei sestesi e alla sinistra, tanto da dover cercare legittimazione nei sindaci di altri Comuni senza farsi mancare una strizzatina d’occhio a noti esponenti di destra – prosegue -. Se Zambini ritiene che sia prioritario eliminare la ZTL, battaglia storicamente portata avanti da Forza Italia, viene da chiedersi come mai non l’abbia fatto quando era vicesindaco. Viene da chiedersi che cosa abbia fatto per rilanciare la proposta culturale in città, visto che deteneva la delega alla cultura con Biagiotti e non si ricorda un solo risultato apprezzabile, a cominciare dalla mancata riapertura straordinaria del Museo di Doccia in occasione di Expo, per la quale si era impegnato in Consiglio comunale”.
“Da segretario di SEL – dice ancora Falchi – ho fatto votare contro il piano provinciale dei rifiuti e quando sarò sindaco metterò in campo ogni atto politico e amministrativo per impedire la costruzione dell’inceneritore di Case Passerini. Dall’altra parte vedo soltanto una presa di distanze elettoralistica e nessuna autonomia decisionale e politica. Invece di avventurarsi in una difesa d’ufficio dell’indifendibile amministrazione Biagiotti, perché Zambini non accetta un confronto serio, davanti ai cittadini, sugli ultimi due anni di non governo, dei quali porta una grande responsabilità? Penso che due minuti sarebbero più che sufficienti per chiarire, definitivamente, dove siano da ricercare le causa dell’immobilismo in cui versa la nostra città”.