Falchi ribadisce: “Inceneritore? Q-Thermo non ha la piena disponibilità delle aree”

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Il sindaco di Sesto Fiorentino Lorenzo Falchi è intervenuto a Lady Radio. Queste le sue parole:

L’inceneritore? Il Comune di Sesto esegue gli atti, non li interpreta. L’autorizzazione unica della città metropolitana dice che per iniziare i lavori ci vuole la piena disponibilità delle aree ed è noto che una parte delle aree non sono in piena disponibilità di Q-Thermo. Per iniziare i lavori ci vuole la piena disponibilità delle aree ed è noto che non è così perché c’è un procedimento di esproprio che non è andato come doveva. Se i lavori dovessero comunque iniziare? Se ci comunicassero l’avvio, prenderemmo azioni amministrative per non farli partire. Come gestire i rifiuti? Insieme a Quadrifoglio, ci siamo mossi all’Osmannoro per il porta a porta. Poi stiamo portando avanti un ragionamento con l’Ato per modificare il piano d’ambito e chiedere di passare al porta a porta su tutto il territorio comunale. Le discariche abusive? Stiamo cercando di intensificare il più possibile i controlli, quello dell’abbandono dei rifiuti è un comportamento che deve essere abbandonato e represso, ma non lo metterei in contrapposizione con il porta a porta.

Il nostro territorio non può accogliere tutte le infrastrutture impattanti da un punto di vista ambientale. Se c’è una lobby degli inceneritori? Quella dell’inceneritore è una scelta sbagliata per molti motivi. La politica si deve esprimere nelle istituzioni che hanno il compito di fare scelte alla luce delle situazioni che cambiano. Non deve essere un tribunale a esprimersi. In campagna elettorale abbiamo detto che avremmo fatto di tutto per fermare la realizzazione dell’inceneritore e in questi primi mesi di mandato abbiamo seguito questa strada. Ci sono tutti i margini per non farlo.

La mobilità? Credo ci sia bisogno di una riorganizzazione del trasporto pubblico locale. Le risorse sono diminuite, basti pensare al taglio della linea 18. Ci stiamo attivando per reperire più risorse. Il sindaco della Città Metropolitana Dario Nardella aveva promesso in campagna elettorale la riapertura della linea 18 e così noi ci siamo attivati con richiesta formale. Ci hanno risposto che sarà necessario fare un incontro con la Regione e gli altri Comuni della Piana.

La tramvia? Mi sembra un’ottima cosa per il nostro territorio. Non sarà lo strumento che collegherà il centro di Sesto con il centro di Firenze. Servirà piuttosto lo strumento per collegare il Polo di Sesto con Novoli e Firenze Nova. La nostra tramvia l’attuale ferrovia? Per noi è necessario che altri binari vengano liberati. Come si risolve il problema della Tav a Firenze? Si risolve, prima di tutto, non facendo una discussione come quella di adesso. Su aeroporto e inceneritore ci dicono che non si può decidere nulla quando non è stato speso un euro. Su una scelta come quella della Tav dove sono stati investiti 6-700milioni di euro, si rimette, invece, tutto in discussione, senza sapere quali sono gli effetti sui trasporti.

Io Gianassi con la voce da giovane? La campagna elettorale è finita. E’ stato un cavallo di battaglia del Pd. Se vogliono continuare così…

La Perfetti Ricasoli? Il Comune di Sesto si accollò alcuni investimenti della Provincia. E’ uno dei temi che abbiamo risollecitato alla Città Metropolitana. C’è da completare il passaggio dell’autostrada. Vorremmo più attenzione per un’opera fondamentale per la viabilità della Piana.

Il provvedimento del Comune di Firenze per limitare gli orari di accensione delle slot machine? Lo vogliamo fare anche noi, come hanno fatto tanti Comuni a partire da Napoli, dove il regolamento è comunque meno restrittivo di quello fiorentino. Ma serve un’azione coordinata tra i comuni della Città Metropolitana.

La Richard Ginori? Stiamo utilizzando tutti gli strumenti per far investire Richard Ginori sullo stabilimento e sui terreni dov’è adesso la manifattura. Insieme alla Regione abbiamo convocato più di una riunione per favorire l’acquisizione dei terreni. Se la società rimarrà a Sesto, avrà la possibilità di investire e questo può essere d’aiuto anche per la riapertura del Museo di Doccia. E’ una trattativa privata tra la vecchia società Richard Ginori e le banche. Spero che la società riesca ad ottenere la proprietà di quei terreni.

Per chi squadra tifo? Lo ammetto: tifo Fiorentina, ma non sono un tifoso sfegatato. Non seguo molto il calcio. Correvo, ma non ne ho più il tempo.

L’aeroporto? I sestesi si sono espressi su questa tema. Non ho mai fatto mistero su quali sono le mie posizioni. Con la sentenza del Tar che ha annullato la variante regionale che prevedeva il nuovo aeroporto di Peretola, sono rimasti in vigore gli strumenti urbanistici del Comune di Sesto e cioè il Parco della Piana. Chi vorrà andare avanti su questo progetto, dovrà trovare altri mezzi per sovrastare gli strumenti del Comune di Sesto. Due rettori dell’Università di Firenze hanno detto che con il nuovo aeroporto viene meno la possibilità di sviluppo e di investimento del Polo scientifico. Con l’aeroporto, il Polo viene messo da parte e depotenziato. Se il governo vuole spendere 150 milioni per l’aeroporto di Firenze, perché una parte di questi soldi non li spende per il trasporto pubblico locale e per collegare Firenze con Pisa? Deve essere quello di Pisa il grande aeroporto della Toscana.

Il CMP? Ad agosto ho incontrato l’RSU del CMP. Al Ministro dello Sviluppo Economico e ai parlamentari eletti in Toscana ho chiesto di farsi carico della situazione. Non è possibile pensare che una società come Poste disinvesti dal CMP di Sesto. Ci sarebbe una ricaduta negativa sull’occupazione e sull’economia. Sarebbe un errore portare avanti la privatizzazione, come ha pensato di fare il governo. Mi sembra una scelta per far cassa.

La Ztl? Non può restare così. Tre giorni a settimana è controproducente. Apriremo presto un tavolo con le associazioni di categoria e i commercianti per trovare un accordo su nuove ipotesi di Ztl. Il centro di Sesto non può essere la direttrice tra Firenze e Prato. Avere una Ztl migliore porterà anche alla ripresa del commercio. 

Come stanno gli edifici pubblici sul piano della sicurezza? I tecnici rassicurano sul fatto che non ci sono situazioni di particolare attenzione da dover sottoporre. Negli anni è stato fatto un buon lavoro, speriamo di non doverlo mai mettere alla prova“.

STEFANO NICCOLI

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