I civatiani di Possibile criticano la decisione di espellere gli otto ex consiglieri comunali

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“L’espulsione dal Partito Democratico degli otto consiglieri di Sesto Fiorentino, rei di aver sfiduciato il proprio sindaco Sara Biagiotti, è un gesto politico grave che desta non poca preoccupazione e merita la massima attenzione”. Lo sostiene, in una nota, la compagine fiorentina di Possibile, il movimento fondato dall’ex Pd Pippo Civati. “Anziché chiedersi perché un sindaco sia stato sfiduciato proprio dagli esponenti del proprio partito, che ponevano questioni politiche di grande rilievo come quella dell’aeroporto fiorentino e dell’inceneritore – prosegue la nota – il partito Democratico ha deciso di rispolverare le liste di proscrizione sancendo il principio in base al quale chi critica, per il fatto stesso che non è allineato, viene messo alla porta. Il Pd ha spiegato che i consiglieri, sfiduciando il proprio sindaco, hanno creato ‘un danno all’immagine del Pd’. Un vero e proprio paradosso, dal momento che i consiglieri hanno agito nell’interesse dei cittadini che rappresentano, ritenendo il loro sindaco inadatta a governare Sesto Fiorentino. Un partito senza democrazia interna non può dirsi democratico. Per questo l’unico danno alla propria immagine il Partito di Renzi lo fa mettendo a tacere chi non piega la testa davanti a scelte politiche incomprensibili per un partito di centrosinistra perché dannose per la cittadinanza che dovrebbe rappresentare”.

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