Al tempo dell’imperatore Adriano fu governatore della Provincia d’Arabia tal Sextius Fiorentinus che, prima di morire chiese di essere sepolto nella città che lo aveva adottato. Per i meriti acquisiti fu costruita per lui una tomba monumentale scavata nella roccia e ispirata a quelle dedicate ai re di Petra dalle quali però si discostava per la presenza del simbolo di Roma, l’Aquila dell’impero. La facciata è giunta ai giorni nostri parzialmente danneggiata ma vi si possono leggere ancora queste parole:
A lucius…Minius figlio di Luicius Papirius Sextius Fiorentinus. Triumviro monetale con giurisdizione sui coni in oro e argento, tribuno militare della I legione Minerva, questore della Provincia di Acaia, Tribune della plebe, legato della VIII legione Hispania, proconsole della Provincia narbonese, legato di Augusto, propretore della provincia d’Arabia, padre premuroso, nel rispetto della sua volontà
L’argomento della tomba che non può non suscitare la curiosità di un sestese era già stato trattato sul numero 23 (gennaio-febbraio 1996) di Nautilus, la rivista di Sesto e dintorni. Motivo in più per rileggere le testimonianze contenute nella rivista stessa e magari per visitare Petra che così brillantemente veniva descritta da Thomas Edward Lawrence meglio conosciuto come Lawrence d’Arabia.
“Petra è il più bel luogo della terra non per le sue rovine, ma per i colori delle rocce, tutte rosse e nere con strisce verdi e azzurre, quasi dei piccoli corrugamenti, e per le forme delle sue pietre e guglie, e per la sua fantastica gola, in cui scorre l’acqua sorgiva. Di questo paesaggio ho letto una serie infinita di descrizioni che però non riescono assolutamente a darne un’idea conforme al vero e sono sicuro che nemmeno io vi riuscirei. Quindi tu non saprai mai che cosa sia la realtà di Petra, a meno che tu non ci venga di persona”
TuttoSesto
Turismo alla sestese?
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