Le Mamme No Inceneritore rispondono al direttore del Corriere Fiorentino

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Mamme No Inceneritore

Lunedì 19 settembre il direttore del Corriere Fiorentino Paolo Ermini aveva scritto la seguente lettera alle Mamme No Inceneritore:

articol ermini

Vi proponiamo la risposta del comitato:

Caro direttore, oggi abbiamo letto alcune sue dichiarazioni sul suo giornale in cui ci sentiamo un po’ prese di mira. Dal suo articolo sembra quasi emergere che l’enorme traffico e sversamento illecito di rifiuti e fanghi di lavorazione dell’industria sia quasi da ascriversi alle Mamme NO Inceneritore perché diciamo no a un progetto vecchio, quello dell’inceneritore. Visto che ci ha tirato in ballo le scriviamo nella speranza di vedere la nostra lettera pubblicata in toto, almeno per una volta (compresa questa introduzione).

Caro direttore, ma lo sa che alcune delle ditte coinvolte in questo illecito traffico di rifiuti erano già state segnalate da alcuni collaboratori di giustizia nel lontano 1997? E come mai nessuno è intervenuto e/o si è accorto di questo dal 1997 ad oggi?

Caro direttore, ma lo sa che parte di questi rifiuti illeciti erano scorie provenienti da inceneritori? Se lei ci avesse dedicato più spazio sul suo giornale saprebbe che noi da oltre un anno chiediamo, visto che nel progetto del futuro inceneritore di Firenze non è specificato dove andranno a finire le scorie dell’inceneritore. Ad oggi nessuno ci ha ancora risposto e/o ha presentato un piano organizzativo su questo tema. Ricordiamo inoltre che tutti gli inceneritori producono anche ceneri tossiche, che vanno stoccate in discariche speciali. Anche su questo tema, nel progetto del futuro inceneritore vige il silenzio totale!

Caro direttore, ma lo sa che alcuni consiglieri di vari schieramenti negli ultimi 20 anni avevano fatto diverse interrogazioni comunali, provinciali e regionali sull’argomento senza mai ottenere una risposta? Non ultimo il consigliere del M5S che nel 2015 si è sentito rispondere da uno dei sindaci interessati che “questo era una strumentalizzazione” e che creava “procurato allarme”. In quello stesso comune, un campione di fango prelevato da un campo ha segnalato la presenza di idrocarburi 200 volte oltre il limite di legge.

Caro direttore, noi da oltre un anno cerchiamo un dialogo con le istituzioni e le amministrazioni preposte a dare il via a una vera gestione dei rifiuti “futurista” e che “affronti e risolva” davvero il problema. L’inceneritore è una scelta vecchia e che secondo noi provoca danni e costi per la cittadinanza, per la salute e per l’ambiente troppo alti e ingiustificabili davanti ai risultati delle alternative!

Caro direttore, sono di questi mesi le notizie di Lubiana come migliore città per la raccolta differenziata in tutta Europa (e la Slovenia come intero paese), la città di Genova ha lanciato un piano interprovinciale dei rifiuti che NON prevede l’inceneritore e NON prevede l’invio di rifiuti ad altri inceneritori, Copenaghen inizierà a differenziare l’umido, la Francia mette al bando le stoviglie di plastica e New York pensa a raggiungere il 90% nella raccolta differenziata.

Caro direttore, Noi, quelle che lei chiama le Mamme del NO (e sarebbe corretto citarci completamente: Mamme NO Inceneritore), siamo anche le Mamme del SI, del SI alle alternative ed infatti chiediamo da mesi alla politica di aprire un tavolo, un confronto dove ridiscutere la politica della gestione dei rifiuti a 360 gradi. Purtroppo la politica, dopo un corteo di 20.000 persone a maggio, dopo le elezioni di Sesto e nonostante le tante persone/cittadini che si sono informate e mobilitate, non ha ancora trovato il tempo di rispondere a nessuna delle nostre richieste.

Infine caro direttore le vogliamo dire che fino a che tutto questo non avverrà, le Mamme NO Inceneritore continueranno a denunciare la mala gestione dei rifiuti, meccanismo che per sua natura ha provocato e provoca la possibilità di infiltrazioni mafiose e camorristiche. E nella mala gestione dei rifiuti ci mettiamo anche l’idea di costruire un inceneritore che non è la soluzione del problema, ma solo fonte di nuovi guai”.

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