Sabato 9 gennaio alle 21.15 la stagione del Teatro delle Donne prosegue con “Le mille e una notte” del Teatro del Carretto che porta in scena una versione più che mai attuale del capolavoro orientale. Al Teatro Manzoni di Calenzano, sotto la regia di Maria Grazia Cipriani, i tre interpreti Elsa Boschi, Giacomo Vezzani e Niccolò Belliti fanno rivivere le immagini del testo creando dei quadri scenici suggestivi e coinvolgenti, in cui alcuni dei contenuti più macabri vengono resi nella loro crudezza fisica e psicologica grazie alle scene curate da Graziano Gregori (info e prenotazioni allo 055.8876581).
Spiega Maria Grazia Cipriani: «La narrazione de “Le mille e una notte” risale a un millennio fa eppure il suo tema appare più attuale e moderno che mai: in boscaglie intricate, o nel bagagliaio di un’automobile, o in un sinistro vigilare di porte segrete e serrature che custodiscono scempi e orrori, tale disumana efferatezza permane e rischia di crescere ovunque. La nostra protagonista vive nell’oggi. Il tema delle mille e una notte è solo il pretesto, il filo conduttore, la cornice che si fa elemento di raccordo tra visioni e frammenti di racconti felici o tragici tratti dalla mitologia, dalla fiaba, dalla letteratura e dalla drammaturgia fino a quelli tratti dalla cronaca dei nostri giorni: un universo onirico e visionario che il teatro può offrire e che poi ci viene incontro ogni giorno dai titoli dei giornali».
In quella che è una delle più straordinarie raccolte di storie di tutta la letteratura, il sultano Shahriyar, per vendicarsi dell’infedeltà della prima moglie, uccide sistematicamente le spose al termine della prima notte di nozze. Shahrazad, figlia del Visir, decide di porre fine alla strage. Si offre così come sposa al sultano, e riesce a scampare alla morte e a salvare la vita di chissà quante altre donne, grazie alla sua intelligenza ed al suo fascino: racconta una serie interminabile di storie incastonate l’una nell’altra in un sapientissimo gioco di scatole cinesi… Per mille e una notte il crudele sultano ascolta rapito e, al termine della narrazione, le rende salva la vita e rinuncia alla sua legge disumana.
La struttura dello spettacolo è quella di un labirinto in cui si passa attraverso una storia e ci si ritrova in altre storie, incatenate l’una all’altra come anelli di una catena in un espediente narrativo che è del “teatro nel teatro” ed è presentato a volte in forma continua, a volte rapsodica, costellato di poesie e canti, a costituire un unico arazzo che vuole essere un fiducioso canto alla vita.
Drammaturgia e regia MARIA GRAZIA CIPRIANI scene GRAZIANO GREGORI con ELSA BOSCHI, GIACOMO VEZZANI, NICOLÒ BELLITI.
Comune di Calenzano