M5S: “Chi finanzierà il bosco della Piana?”

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Movimento 5Stelle

“Il TAR della Toscana ha annullato l’atto emanato dalla Città metropolitana di Firenze per dare il via libera alla costruzione del contestato impianto in località Case Passerini, alle porte del capoluogo toscano. Sono state riscontrate illegittimità nella procedura. In particolare – spiegano la capogruppo del Movimento 5 Stelle a Firenze Silvia Noferi con Fabiana Fulici del Movimento 5 Stelle di Scandicci, Pietro Cavallo, consigliere a Sesto Fiorentino e Gabriele Capasso a Prato – non è stato coinvolto il Comune di Sesto Fiorentino, con il quale doveva essere stilato, secondo le norme, un accordo per le opere di compensazione.

La sentenza, in massima parte, rigetta le tesi delle associazioni ambientaliste sull’eccessivo inquinamento della Piana adducendo che questo aspetto è stato ampiamente valutato in ben tre conferenze dei servizi ma ferma la costruzione dell’inceneritore perché, come era stato previsto dalla Provincia, si doveva fare il bosco della Piana. Vicolo che la stessa Provincia aveva prima messo nel 2005 e poi fatto magicamente sparire nel 2014. Evidentemente per il sindaco i boschi sono solo un cavillo.

Ci chiediamo: Chi finanzierà il bosco della Piana? E’ stato fatto un preventivo? Quanto tempo ci vorrà per realizzarlo? Dopo la sentenza si viene a sapere che al TAR non interessa che il Governo abbia dichiarato l’opera di interesse nazionale perché si tratta di un provvedimento e di una qualificazione normativa sopravvenuti dopo, in un procedimento già concluso.

Non è stato fatto il monitoraggio epidemiologico-sanitario della popolazione residente nelle aree di ricaduta delle emissioni del costruendo inceneritore. Nella deliberazione del Consiglio metropolitano di Firenze del 23 dicembre 2015 n. 112 si parla del monitoraggio della situazione sanitaria nell’area non solo riguardo all’inceneritore ma anche agli altri interventi.

Come Movimento 5 Stelle avevamo presentato un esposto contro la deliberazione del Consiglio comunale che prevedeva di non istituire delle centraline per il controllo della qualità dell’aria. La sentenza del TAR dà nuova forza al nostro esposto.

La vicenda dell’inceneritore è un puzzle. Ormai è chiaro. L’inceneritore si può fare solo realizzando il bosco della Piana ma se si fa il bosco non sui può fare l’aeroporto.

A questo punto suona ancora più ridicola la messa in scena dello scorso sabato in cui il sindaco e il premier hanno firmato il cosiddetto Patto per Firenze che prevede l’invio di fondi per l’inceneritore e l’aeroporto, due opere che non sono compatibili tra loro e che sono state bloccate tutte e due dai rispettivi ricorsi al TAR.

Quel che abbiamo vissuto nei giorni scorsi con la piena del fiume Arno conferma il delicato equilibrio idrogeologico di Firenze e della Piana Fiorentina. Le opere infrastrutturali sono tutte collegate. Dobbiamo tenere presente il rischio alluvione da cui non siamo ancora tutelati. Sentir dire che si vuole spostare il Fosso Reale e tutte le canalizzazioni mostra solo che non si conoscono a fondo i problemi da affrontare. Siamo orgogliosi – concludono la capogruppo del Movimento 5 Stelle a Firenze Silvia Noferi con Fabiana Fulici del Movimento 5 Stelle di Scandicci, Pietro Cavallo, consigliere a Sesto Fiorentino e Gabriele Capasso a Prato – che in questa città e nei comuni limitrofi la voce delle persone si sia fatta sentire con tale forza e che abbia prodotto questi risultati. vuol dire che abbiamo ancora una speranza. Noi del Movimento 5 Stelle siamo nati per ascoltare i bisogni dei cittadini e per attivarci a difenderli, proprio come abbiamo fatto in questa occasione. Bisogna sempre ricordarsi che prima che politici siamo anche noi dei cittadini”.

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