“Stiamo lavorando al salvataggio e al rilancio” del museo di Doccia, la manifattura di Sesto Fiorentino che conserva le storiche porcellane della Richard Ginori.
“Vogliamo raggiungere in un tempo molto ragionevole, entro l’estate, l’obiettivo dell’acquisizione“. Lo annuncia il ministro dei Beni e le Attività culturali Dario Franceschini nel corso del pranzo offerto da Confindustria per sostenere il museo. Per concretizzare l’operazione il Mibac si avvarrà “di quella norma – spiega il ministro – che consente di pagare le tasse che un’impresa o un privato devono allo Stato attraverso opere d’arte, mobili o immobili. Una norma dimenticata e rispristinata, di grande civiltà, intelligente perché arricchisce il patrimonio dello Stato e risolve i problemi dei privati“. La parte restante, poi, sarà colmata “attraverso acquisizione“. Grazie a “questo duplice strumento– continua- su cui stiamo lavorando da mesi, vogliamo acquisire sia l’immobile che l’intera collezione“. Poi “insieme alle istituzioni locali e imprenditori, le associazioni, i privati, tutti coloro che potranno contribuire insomma, individueremo anche lo strumento giuridico per far proseguire in questa forma pubblico-privato nella gestione del museo“. Il museo di Doccia conserva “davvero una collezione straordinaria, un esempio di cultura industriale, quello che ha fatto grande l’Italia nel mondo. Salvare questa collezione non è
importante solo per Firenze o Sesto Fiorentino, ma per tutto il paese“, conclude.
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