Museo Ginori: anche l’asta del 23 febbraio potrebbe andare deserta

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Museo doccia richard-ginori
TuttoSesto

Difficile fare previsioni ma anche l’asta del 23 febbraio che riguarda il Museo di Doccia – scrive La Nazione – potrebbe andare deserta. Se infatti da una parte la Gucci Richard Ginori, proprietaria del marchio, ha già fatto sapere di non essere interessata all’acquisto dall’altra è improbabile che lo Stato possa esercitare la prelazione. La cifra fissata a base d’asta, 4 milioni e 300mila e passa euro, infatti rappresenta un notevole esborso ma, soprattutto, preoccuperebbero i costi successivi: quelli per la gestione e per il ripristino del museo, in condizioni di degrado che necessiterebbe di un corposo e sostanzioso (dal punto di vista economico) recupero. Intanto però tutti sembrano concordare sul fatto che per salvare il museo è necessario mantenere il legame con la fabbrica Ginori: «Trovo che sia legittimo lo strumento dell’asta per il museo così come ugualmente legittimo è che ci sia qualcuno che possa essere interessato all’asta – commenta ad esempio Bernardo Marasco Filctem Cgil – la mia impressione, però, è che la questione del museo di Doccia potrà trovare una soluzione solo quando si avrà effettiva certezza del mantenimento dello stabilimento Ginori a Sesto con l’acquisizione dei terreni. L’operazione, nelle scorse settimane, era stata data per imminente ma poi non abbiamo avuto più notizie: quindi l’appello che faccio a tutti gli interessati è che al più presto possa essere concluso questo passaggio.

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