Nazione: la Regione non acquisterà Villa Ragionieri

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Dopo dieci anni di contatti, trattative serrate, accordi praticamente conclusi, è finito tutto nel nulla. Una storia incredibile, se non fosse vera. Villa Ragionieri, sede del Centro oncologico fiorentino, ormai chiuso dallo scorso luglio, non sarà acquistata dalla Regione. Unipol – scrive La Nazione – l’ha rimessa sul mercato: sarà venduta, o affittata, al migliore offerente. Ma non alla Regione. Che pure ci ha provato a riaprire una trattativa, l’ultima, durata tre anni, fra incontri e tavoli tecnici per studiare l’operazione ormai sfumata. Il prezzo era deciso: 37 milioni e mezzo. Il colosso assicurativo bolognese si sarebbe anche accollato la soluzione per il salvataggio dei posti di lavoro del personale dipendente. I 104 lavoratori poi ricollocati tra ospedalità privata e Asl, con contratti interinali, sarebbero potuti confluire in una società gestita da Unipol che avrebbe offerto un servizio chiavi in mano alla Regione, tutto compreso, dall’hostess all’infermiere. Invece no, la Regione il giorno prima della firma dell’accordo disse che non si poteva più fare. E, saltato quel passaggio, lo scorso anno, per risolvere il nodo dei lavoratori Unipol ha investito 8 milioni di euro di budget.

E ora che fine fa il Centro per la salute della donna che sarebbe dovuto nascere proprio a Villa Ragionieri e che addirittura aveva già un primario designato? La Regione non ha fatto sapere più nulla.

Anche se qualcosa si muove dietro le quinte. Tra gli interessati all’acquisto del centro (magari con la formula rent to buy), ci sono il Gruppo Giomi (delle Case di cura Ulivella e Glicini) – in continua espansione – e Ettore Sansavini per conto del gruppo Villa Maria che ha bisogno di spazi a Firenze. Entrambi avevano partecipato al bando insieme a Unipol per la realizzazione del Centro per la salute della donna. Aveva vinto Unipol per una serie di motivazioni e caratteristiche, compreso il prezzo che restava nel limite dei 37 milioni e mezzo che la Regione si era data. Magari sarà uno di loro, rilevando questo spazio, ad aprire il centro in convenzione con la Regione. O forse no.

(l’articolo integrale nel quotidiano in edicola)

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