Osmannoro, Rossi: “La comunità cinese deve restare calma”

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Lancio un invito alla comunità cinese alla calma e a evitare tensioni e conflitti ma anche al rispetto della legalità e fermezza nel perseguire questi principi”. Lo ha detto il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, intervenendo dopo la rivolta dei cinesi all’Osmannoro, alle porte di Firenze e le indagini in corso a Prato.

“Sento che dalla comunità cinese ci si lamenta dell’assenza di controlli contro fenomeni di ladrocinio contro la comunità cinese stessa – ha aggiunto -. Anche qui sono in corso accertamenti e interventi della procura di Prato. La legge prevede che siano le leggi a tutelare le persone di qualsiasi razza e orientamento. La comunità può sporgere denuncia e chiedere un’intensificazione dei controlli ma non farsi giustizia da soli”. Inoltre, “la comunità cinese non dovrebbe girare con tanto contante che è sinonimo di nero. Del resto nei negozi cinesi i Pos per il bancomat non si trovano. Io sono per uso del denaro tracciabile. Questo potrebbe contribuire a risolvere parte di questo problema”.

Secondo Rossi, “abbiamo motivi di supporre che si gira con tanto contante perché esiste una grande massa di nero”. “Le multe le facciamo perché sono previste dalle leggi, fino anche ai sequestri e all’arresto degli imprenditori, perché non può esistere una zona dove non sono in vigori le leggi dello Stato”. La Toscana, ha detto ancora , “si comporta correttamente con la comunità cinese con rispetto per la loro cultura”. Forse, ha detto ancora, “facciamo poca educazione civica perché non è vero che noi facciamo solo multe ma garantiamo sanità, servizi, trasporti, scuole, a tutti”. Rossi: “Non ci si fa giustizia da soli. Se ci sono eccessi nei controlli, c’è il modo giusto per rispondere. Ovvero un esposto. Se qualcuno non lo sa che esiste tale possibilità bisogna fare educazione perché non ci si fa giustizia da soli. La reazione di una rivolta è ingiustificata e con quelle dimensioni – ha ribadito – mi fa supporre che fosse preparata. Sono supposizioni davanti a una reazione così forte e ampia che, a partire da un caso, ha costruito scontri, violenze e sassaiole fino a tarda notte. Se dovessi convocare 30 persone qui davanti in due ore – ha osservato il presidente – non ci riuscirei. Non è proibito fare associazioni ma è importante che siamo trasparenti e si assumano le proprie responsabilità sulle azioni che fanno”.

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