Tutto esaurito all’Auser di via Pasolini per assemblea del Partito Democratico di Sesto, svoltasi nella serata di lunedì 7 marzo. Alla presenza del segretario comunale Alessandro Baldi, del segretario metropolitano Fabio Incatasciato, dell’ex commissario Lorenzo Becattini, del presidente della Caritas Alessandro Martini e degli ex sindaci Andrea Barducci e Sara Biagiotti, il congresso ha approvato la costituzione di una coalizione di centrosinistra insieme a Popolari per Sesto, Partito Socialista Italiano, Italia dei Valori e Sesto Civica, la lista composta da Laboratorio Italia, Movimento Sesto 2014 e Scelta Civica.
Sarà Lorenzo Zambini il candidato Pd alle primarie di coalizione, in programma sabato 2 aprile dalle 9 alle 20 e domenica 3 dalle 9 alle 13. Le altre candidature, se ci saranno, potranno essere presentate da martedì 8 a venerdì 11 marzo. Le elezioni comunali, invece, si terranno il 5 giugno.
Il Pd di Sesto, dunque, riparte nel segno della continuità con la giunta Biagiotti. Zambini – fiorentino, 38 anni, attuale presidente dem – è stato infatti vicesindaco durante l’ultima amministrazione.
“Il passaggio in assemblea, per me, era fondamentale. La sfiducia al sindaco non è passata dagli organismi del partito – ha detto Zambini -. E’ stata una decisione presa in autonomia da un gruppo di persone. E’ fondamentale che il partito creda nella mia candidatura. Ho ricevuto molti attestati di stima e fiducia in questi giorni. Il carico di responsabilità si sente, anche perché tutto è avvenuto in maniera rapida e non preparata. Il nostro partito è ricco di energia e sensibilità. Dovremo mettere a frutto questa energia nei prossimi mesi. Dobbiamo trovare sintesi e dare risposte chiare alla città, eliminando i tatticismi politici“.
“Non ho mai chiesto di candidarmi, non ho mai rilasciato interviste in questo senso. Molti me l’hanno chiesto, non lo nego – ha aggiunto Alessandro Martini -. L’anno scorso, oltre a bruciare una stagione politica, abbiamo bruciato anche le forze giovani che Sesto aveva cominciato ad esprimere, sia a sinistra che a destra. Non ho avuto nessuna esitazione quando è stato fatto il nome di Zambini. E’ la miglior risposta a chi ha voluto far chiudere un’esperienza che poteva dare grandi soddisfazioni a Sesto. La nostra scelta è per Sesto e spero sia la migliore per la nostra città“.
“La frattura dell’anno scorso è stata profonda. Il dibattito politico è fondamentale. E’ giusto che si discuta di metodo – ha dichiarato Lorenzo Becattini -. C’è più di una persona che avrebbe tutti i titoli per rappresentare il Pd. Zambini ha già dimostrato buon senso e capacità, non solo durante l’amministrazione Biagiotti. Ha sale in zucca ed è misurato. Non ha fatto il salto più lungo della gamba. Anche la sua elezione a presidente del partito è arrivata in maniera naturale. Il Partito Democratico non può essere autosufficiente, deve aprire la propria casa anche agli altri, fa bene quando agisce così“.
“Io e Lorenzo abbiamo vissuto insieme quattordici mesi non semplici. Insieme abbiamo creduto nella rinascita del Partito Democratico. Il Pd aveva toccato il fondo – ha detto Sara Biagiotti -. Nonostante questo, siamo riusciti – in sei mesi – a rimettere in carreggiata il partito”.
STEFANO NICCOLI