Presidio Osmannoro, Pd: “E’ sotto sequestro o no? Il sindaco non è chiaro”

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Chiarezza sul tema della legalità. E’ quanto chiede il Pd di Sesto circa il presidio no aeroporto e no inceneritore. Nel consiglio comunale di martedì 23 maggio, i democratici hanno presentato al sindaco Lorenzo Falchi un’interrogazione per sapere se la manifestazione “In movimento arte, natura e camminate” organizzata dall’Assemblea per la Piana contro le nocività e tenutasi domenica 14 maggio è stata autorizzata e se l’area di via dell’Osmannoro è sempre sottoposta a sequestro preventivo con custodia giudiziaria del primo cittadino di Sesto.

 

Era il novembre 2016 quando i manufatti abusivi furono sequestrati. Qualche mese fa il sindaco dichiarò di non essere a conoscenza dell’irregolarità delle strutture costruite nella zona del presidio (LEGGI QUI). Fu poi Jacopo Madau, capogruppo di Sinistra Italiana, a replicare comunicando che era stato il forte vento a rimuovere i sigilli (LEGGI QUI).

Abbiamo presentato l’interrogazione su una questione che si dilunga da mesi – ha detto in conferenza stampa Lorenzo Zambini, capogruppo del Partito Democratico -. Temi come l’inceneritore e il parco non c’entrano niente. Stiamo parlando di un luogo sotto sequestro che viene vissuto da alcuni cittadini. Ci siamo allarmati quando abbiamo visto sui social network dei video relativi alla manifestazione dello scorso 14 maggio. Il tema fondamentale è la legalità sul territorio. Non è un argomento vuoto, ma piene di contenuti, è il primo requisito affinché si possano svolgere in maniera democratica forme d’incontro. Il rispetto delle regole è doveroso, deve essere un requisito fondamentale che non dovrebbe essere nemmeno sottolineato. Il sindaco ci ha detto che sotto sequestro non è l’area, ma il manufatto e che un gruppo di cittadini ha deciso di stare in un luogo pubblico per manifestare, per far ciò non c’era bisogno dell’autorizzazione. Ci sembra che da parte dell’amministrazione ci sia un atteggiamento tipico delle tre scimmie. Non si vede nulla, non si sente nulla e quando si parla, lo si fa in maniera vaga come nel caso della risposta sul vento. Si tratta di una questione forte relativa al diritto e dovere di tutti di stare sul territorio di Sesto rispettando le regole.
C’è un altro aspetto da sottolineare. Mentre Sara (Martini, ndr) presentava l’interrogazione, in Consiglio c’era un clima fortemente intimidatorio (gli esponenti dell’Assemblea per la Piana contro le nocività sono entrati nella sala 5 maggio per protestare, ndr). Non era una situazione idilliaca per presentare l’interrogazione. C’è stata l’esposizione di cartelli da parte dell’Assemblea. E’ stata una gestione sgradevole ed è spiacevole che su questa vicenda il sindaco non si esprima con chiarezza. Capisco che una parte del suo sostegno politico provenga da quelle persone e da quel luogo, ma voglio sperare che non sia questo il motivo per cui parla in maniera confusa. Qualche atto ufficiale da parte nostra? Ci stiamo pensando”.

Non è in discussione il fatto che i comitati abbiano uno spazio e che esprimano le proprie posizioni. Vivere, però, uno spazio sotto sequestro mi sembra paradossale perché non è tutelata la sicurezza delle persone – ha aggiunto Sara Martini -. Mi sembra superficiale la gestione della questione da parte dell’amministrazione. Il rischio è creare cittadini di serie A e serie B. Se qualcuno mette un manufatto in piazza del Comune per manifestare contro qualcosa o qualcuno, dopo poco viene multato e il manufatto divelto. Perché non succede in altri luoghi che fanno parte del territorio comunale? Ribadiamo che i comitati hanno il pieno diritto di manifestare, ma non si capisce perché l’illegalità venga strumentalizzata sul territorio comunale. Le indagini fanno il loro corso, non possiamo fare noi il compito che, invece, spetta ai magistrati. Noi come gruppo consiliare e politico continueremo a chiedere che l’amministrazione sia chiara e che si assuma le proprie responsabilità. Sul tema della legalità non ci si può nascondere. Non sono ammissibili omissioni, ambiguità e distrazioni. Invece se ne stanno registrando. Se nella zona del presidio si fa male qualcuno, chi ne risponde? Il sindaco che è custode giudiziario. Se faremo qualche denuncia? Abbiamo utilizzato i nostri strumenti a disposizione in Consiglio comunale. Dire che è stato il vento a togliere i sigilli lede l’intelligenza dei cittadini di Sesto. Non è accettabile”.

Ad un certo punto ognuno si deve prendere le proprie responsabilità. Sembra che la legalità sia diventata un cavillo del Partito Democratico. Se le regole saltano, salta la libertà di tutti. Diventa il caos e non libertà di manifestare“, ha concluso Giulia Barducci.

STEFANO NICCOLI

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