Il ricorso contro l’aeroporto blocca il nuovo stadio della Fiorentina

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Calma piatta per quanto riguarda la questione nuovo stadio della Fiorentina. In estate da parte della Società viola è stata più volte ribadita la volontà di accelerare i tempi per la presentazione del progetto (la cui scadenza – dopo la concessione della proroga – è fissata al 31 dicembre 2016), dall’altra parte c’è il Comune di Firenze alle prese con la Mercafir e il suo eventuale spostamento per fare spazio a stadio ed opere connesse, che andrebbero ad insistere su 48 ettari occupati attualmente dai mercati generali di Firenze. In estate Palazzo Vecchio aveva incontrato i rappresentanti di Mercafir per discutere dell’eventuale trasferimento all’Osmannoro e il Sindaco Nardella affermò che l’Amministrazione doveva “lavorare per risolvere i nodi che giustamente gli operatori del mercato ci pongono: la viabilità, la logistica ed il supporto economico”. L’ipotesi Osmannoro non è affatto gradita dai grossisti e durante l’incontro del 22 di luglio fu stabilito che da settembre, per i successivi tre mesi, ci sarebbero stati una serie d’incontri per discutere le criticità e le eventuali soluzioni che comporterebbe il trasferimento nei terreni lungo via Curzio Malaparte. Oggi siamo ad ottobre e di incontri tra Palazzo Vecchio e i rappresentanti del mercato polivalente ancora non ne sono stati fatti.

Il ricorso accolto dal TAR contro il nuovo aeroporto di Firenze e l’annullamento del piano di indirizzo territoriale regionale nella parte in cui fissa l’ampliamento dello scalo secondo lo schema della pista parallela, malgrado le rassicurazioni delle Istituzioni fiorentine e di Toscana Aeroporti, hanno complicato i piani. Chi è contrario alla pista parallela e al nuovo aeroporto sostiene che sull’ipotesi si può mettere una pietra, chi è favorevole o direttamente interessato ostenta ottimismo: i fatti dicono che è tutto fermo e che per ora si va avanti con le carte bollate.

Impossibile dunque, poiché legato alla questione aeroporto, ridiscutere il PUE (di prossima scadenza) dei terreni di Castello e mettere sul piatto anziché l’Osmannoro (soluzione sgraditissima a Mercafir e difficilmente percorribile) proprio una parte dei terreni dell’area Nord delle superfici ex Ligresti ed ora di proprietà Unipol (soluzione caldeggiata da Mercafir).

Di certo, ad oggi, c’è solo la scadenza del 31 dicembre. Palazzo Vecchio affermò per bocca dell’Assessore all’Urbanistica Lorenzo Perra che non sarebbe stata concessa un’ulteriore proroga alla Società viola per presentare il progetto per stadio ed opere connesse. Se ACF rispetterà il termine, chi avrà bisogno di ulteriore tempo, stavolta, potrebbe essere il Comune.

Il Sito di Firenze

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