La nuova edizione di AltoBasso celebra i 60 anni di vita de Il Bisonte, storica stamperia fiorentina diventata successivamente Scuola internazionale di grafica d’arte. Un periodo durante il quale sono passati dal capoluogo toscano molti maestri divenuti grandi protagonisti dell’arte mondiale.
AltoBasso giunge quest’anno alla nona edizione. Il progetto è stato ideato una decina di anni fa da Francesco Mariani, responsabile del Gruppo La Soffitta Spazio delle Arti e presidente del Circolo Arci-Unione Operaia di Colonnata, e dalla storica dell’arte Giulia Ballerini con la collaborazione del Comune di Sesto Fiorentino. L’evento propone una grande mostra distribuita nelle due sedi dedicate, in città, alla promozione culturale: La Soffitta Spazio delle Arti, storica galleria della Casa del Popolo di Colonnata, in piazza Rapisardi (l’Alto) e il Centro espositivo “Antonio Berti” di via Bernini (il Basso).
La mostra protagonista dell’edizione 2019 è intitolata I 60 anni de Il Bisonte. Da stamperia di successo a scuola di fama internazionale, curata da Maria Donata Spadolini e organizzata dal Gruppo La Soffitta Spazio delle Arti e dell’Amministrazione Comunale di Sesto Fiorentino con la supervisione del direttore Rodolfo Ceccotti e dei collaboratori della Fondazione Il Bisonte.
L’inaugurazione è prevista alle ore 11 di domenica 31 marzo 2019 con taglio del nastro presso il Centro “Antonio Berti” e successivo spostamento a La Soffitta per l’apertura ufficiale della seconda sezione. La mostra resterà aperta sino al 16 maggio.
La mostra intende ricostruire attraverso le opere dei protagonisti il lungo percorso che, dalla fondazione della stamperia, nel 1959, ha portato al Centro culturale Il Bisonte per lo studio dell’arte grafica e successivamente alla Fondazione Il Bisonte. Nel 1983 la stamperia conclude la sua attività per trasformarsi in Scuola internazionale di grafica d’arte; una scuola nata col preciso intento di essere una palestra per apprendere, approfondire e perfezionare le tecniche dell’incisione e della stampa tradizionale attraverso la frequenza giornaliera dei laboratori adeguatamente attrezzati nelle ex-scuderie di Palazzo Serristori, nello storico quartiere cittadino di San Niccolò. Da allora la scuola continua ad attivare corsi all’interno di quegli stessi laboratori.
Come afferma il professor Rodolfo Ceccotti, direttore della scuola, “Il Bisonte poggia le fondamenta sull’esperienza di una stamperia che Maria Luigia Guaita decise di aprire avvalendosi dei consigli di alcuni intellettuali fiorentini, fra questi l’artista Rodolfo Margheri”; il tutto sotto la supervisione critica di Carlo Ludovico Ragghianti. La scuola, nel corso degli anni, si è sviluppata e si è aperta ad una serie di incontri e di esperienze sia a livello nazionale che internazionale, che ha permesso ai numerosi allievi di poter venire in contatto con i maggiori incisori attualmente operanti a livello internazionale, diventando uno dei centri più importanti per la grafica d’arte nel mondo.
La mostra desidera mettere in luce il personaggio di Maria Luigia Guaita, fondatrice della stamperia e successivamente della scuola, che ha portato avanti fino agli ultimi giorni della sua vita con passione ed estrema determinazione la “sua” scuola, nella quale ha investito tutte le sue risorse meritandosi l’appellativo di “mecenate del XX secolo” e Rodolfo Margheri, vera anima della stamperia a livello artistico e tecnico.
Le due sedi espositive incarnano ognuna un aspetto prezioso della storia de Il Bisonte. Al Centro “Antonio Berti” sono destinate circa 70 opere realizzate dai grandi maestri che hanno lavorato alla Stamperia Il Bisonte dalla sua apertura, nel 1959, sino al 1983. Fra questi Picasso, Moore, Sutherland, Chadwick, Lipchitz, Arroyo, Soffici, Carrà, Maccari, Magnelli, Severini, Cremonini e Annigoni. Sono previste varie sezioni per evidenziare i periodi di attività della stamperia. Spazi speciali sono stati pensati per Rodolfo Margheri, che ha affiancato Maria Luigia Guaita, e per il periodo dell’Informale.
La Soffitta Spazio delle Arti è, invece, la location perfetta di una collettiva con circa 50 opere di insegnanti ed ex allievi che nel corso di trentacinque anni hanno frequentato i corsi della scuola de Il Bisonte. Un percorso vario dunque, ma estremamente interessante per il livello tecnico delle opere e per comprendere la grande diffusione che la scuola ha avuto a livello nazionale e internazionale.
“AltoBasso è un grande progetto – aggiunge Francesco Mariani – che vuole valorizzare al massimo La Soffitta e il Centro Berti con eventi di respiro internazionale capaci di coinvolgere un vasto pubblico e di attrarre soprattutto gli studenti del territorio. L’edizione 2019 celebra una realtà unica qual è Il Bisonte: nella sua stamperia sono passati i più grandi artisti del Novecento e come scuola ha insegnato a tanti allievi i segreti delle varie forme di grafica classica, dalla calcografia alla xilografia. Sesto Fiorentino ospita, in una sola volta, tutti i suoi più grandi tesori”.
La mostra è corredata da un prestigioso catalogo edito da Polistampa curato da Maria Donata Spadolini e Rodolfo Ceccotti. Oltre ai contributi storico-critici di Maria Donata Spadolini, Giulia Ballerini e Valentina Bravin, il volume contiene anche un ricordo di Maria Luigia Guaita scritto da Antonio Natali, l’introduzione del direttore della scuola di grafica de Il Bisonte, Rodolfo Ceccotti, e le presentazioni del sindaco di Sesto Fiorentino, Lorenzo Falchi, e del responsabile del Gruppo La Soffitta Spazio delle Arti e presidente del Circolo Arci-Unione Operaia di Colonnata, Francesco Mariani.
In concomitanza con la rassegna espositiva sono in programma anche alcuni incontri rivolti agli studenti delle scuole primarie e secondarie del territorio e una serie di visite guidate riservate ai soci Coop.
La mostra I 60 anni de Il Bisonte. Da stamperia di successo a scuola di fama internazionale, sarà aperta in entrambe le sedi espositive, ad ingresso gratuito, con i seguenti orari: domenica e festivi 10,30-12,30 e 16-19, feriali da martedì a sabato 16-19, lunedì chiuso.
La Soffitta Spazio delle Arti