“Sesto prima di tutto“. È questo lo slogan di Lorenzo Zambini in vista delle elezioni comunali del prossimo 5 giugno. Il candidato sindaco di Sesto Fiorentino per il Partito Democratico sostenuto anche da Italia dei Valori, Sesto Civica, PSI, Sesto Siamo Noi e Popolari per Sesto ha inaugurato la sua campagna elettorale nel tardo pomeriggio di giovedì 21 aprile al cinema Grotta. Esaurita la sala due del noto multisala di via Gramsci. Tanti, oltre a simpatizzanti e iscritti, i politici presenti. Dagli ex sindaci Carlo Melani e Sara Biagiotti al segretario comunale Alessandro Baldi, dal segretario metropolitano Fabio Incatasciato ai sindaci di Campi Bisenzio e Signa Emiliano Fossi e Alberto Cristianini, dai consiglieri regionali Monia Monni e Paolo Bambagioni all’ex commissario straordinario del Pd di Sesto Lorenzo Becattini.
Alcune slide raffiguranti le varie zone di Sesto come Querceto, Colonnata, piazza del Comune, piazza Ginori, Polo Scientifico, Doccia con la biblioteca Ernesto Ragionieri hanno aperto il dibattito durante il quale Lorenzo Zambini ha posto l’attenzione su vari temi come riqualificazione del centro, sicurezza, ambiente, aree verdi, mobilità, lavoro, imprese, cultura e turismo.
“Ci sono tanti prima di tutto. La nostra è una città indebolita, fragile, da rimettere in Sesto il prima possibile – ha detto Zambini ai cronisti presenti –. La città va ricostituita nella sua identità. Penso al centro cittadino, al Polo Scientifico, alla zona dell’Osmannoro, a Monte Morello. Sono tutti tratti identitari di Sesto e che vanno ricuciti insieme perché adesso sono scollegati. La priorità per il futuro è disegnare una città che possa ricreare un’osmosi tra i vari settori che la rappresentano. Il centro storico? E’ fondamentale come lo sono gli altri quartieri di Sesto. Non c’è dubbio che nel centro c’è una mancanza di funzioni, lo possiamo vedere tutti i giorni. Ci sono edifici storici chiusi come Palazzo Pretorio e la Lucciola che vanno riaperti e proiettati nel futuro. Il museo di Doccia? E’ un tema complesso e un patrimonio straordinario per la nostra città. Va di pari passo con la fabbrica. E’ un tema che le istituzioni dovranno monitorare perché la Richard Ginori deve restare a Sesto e in quel luogo perché accanto c’è il suo museo.
Questa campagna elettorale è un’esperienza bellissima, sento tanto affetto, ma anche il carico di responsabilità perché il prossimo sindaco dovrà affrontare tante sfide in una situazione non semplice. Ci vorrà tutta la comunità compatta che lavori insieme al primo cittadino“.
Non potevano mancare i riferimenti al nuovo aeroporto di Firenze e al termovalorizzatore, le due grande opere che stanno tenendo banco nella piana. “Per quanto riguarda il termovalorizzatore, questa è un’opera approvata – ha sottolineato il candidato sindaco -. Ha fatto il suo iter burocratico, si aspetta soltanto l’apertura dei cantieri. Il nuovo sindaco deve parlare ai cittadini con forte chiarezza. Dobbiamo dire che quest’opera partirà, ma dovremo mettere in campo tutta quella serie di strumenti – dal controllo del termovalorizzatore stesso al miglioramento della raccolta differenziata – per capire come l’energia pulita prodotta da questa opera possa essere utile al nostro territorio. L’aeroporto è un’opera impegnativa che prende molto del nostro territorio. In Comune abbiamo fatto una serie di osservazioni nel dettaglio perché ci sono delle criticità che vanno assolutamente risolte. Solo la politica può stare a quei tavoli affinché controlli che l’impatto su Sesto Fiorentino sia il minore possibile“.
STEFANO NICCOLI